Maurizio S.
2008-09-11 21:15:09 UTC
In una nota intervista del 1981, Berlinguer dice che i partiti sono
diventati macchine di potere e di clientela, che hanno occupato tutti
gli enti pubblici, a qualsiasi livello.
Cita i vari "boss" democristiani, "ma per i socialisti, più o meno, è lo
stesso e per i socialdemocratici peggio ancora...".
Mentre nella retorica anticomunista è cosa nota ed ovvia come sia stato
anche il PCI, certo insieme a democristiani e socialisti, ad occupare le
amministrazioni locali ed in particolare la cultura.
La mia domanda è: come poteva sottrarre il PCI da questo discorso?
E' un po' come se oggi Berlusconi, Veltroni o praticamente chiunque
altro seduto in parlamento, dicesse quelle cose: la gente non crederebbe
né all'uno, né all'altro, non potrebbe credergli, perché gli enti locali
ed i media (e dunque la "cultura") sono oggi occupati essenzialmente da
loro, e l'antipolitica contro tali affaristi pervade il pensiero comune.
Si dice che Berlinguer era una brava persona, uno onesto.
Non lo metto in dubbio, né m'interessa. Ma come poteva dire quelle cose
sui partiti, avendo tra l'altro forse il partito strutturalmente più
efficiente tra tutti, per quanto riguardava la gestione del potere?
Non so se mi sono spiegato.
Saluti, Maurizio
diventati macchine di potere e di clientela, che hanno occupato tutti
gli enti pubblici, a qualsiasi livello.
Cita i vari "boss" democristiani, "ma per i socialisti, più o meno, è lo
stesso e per i socialdemocratici peggio ancora...".
Mentre nella retorica anticomunista è cosa nota ed ovvia come sia stato
anche il PCI, certo insieme a democristiani e socialisti, ad occupare le
amministrazioni locali ed in particolare la cultura.
La mia domanda è: come poteva sottrarre il PCI da questo discorso?
E' un po' come se oggi Berlusconi, Veltroni o praticamente chiunque
altro seduto in parlamento, dicesse quelle cose: la gente non crederebbe
né all'uno, né all'altro, non potrebbe credergli, perché gli enti locali
ed i media (e dunque la "cultura") sono oggi occupati essenzialmente da
loro, e l'antipolitica contro tali affaristi pervade il pensiero comune.
Si dice che Berlinguer era una brava persona, uno onesto.
Non lo metto in dubbio, né m'interessa. Ma come poteva dire quelle cose
sui partiti, avendo tra l'altro forse il partito strutturalmente più
efficiente tra tutti, per quanto riguardava la gestione del potere?
Non so se mi sono spiegato.
Saluti, Maurizio