Post by MicheleNon ho visto questa mia risposta. Spero di non creare un doppione.
A me non è mai arrivata: dev'essersela mangiata il robomod.
Post by MichelePost by ArturoPost by Arturoper esempio sappiamo che Ribbentrop a Ciano disse
che Hitler voleva che l'Inghilterra "rinunci ad alcune sue posizioni e che
riconosca il fatto compiuto"
Scusami, ma se Ribbentrop (e anche Ciano) per ogni millanteria avesse
guadagnato una goccia d'acqua, ci avrebbe riempito una piscina olimpionica.
Quello che Ribbentrop diceva ad A su ciò che la Germania avrebbe fatto con B
in genere aveva molto più a che fare con ciò che Ribbentrop voleva da A che
con la realtà.
Ma che in generale la realtà fosse quella, cioè che si sperasse di poter
Nè un generico vagheggiamento in tal senso io l'ho mai negato. Da qui a dire
che si facesse qualcosa di concreto e credibile in tal senso, ce ne passa.
Secondo me non poi moltissimo (l'accettabile è invece tutt'altra
faccenda, che però vorrei tenere separata; così come separata va tenuta
a mio avviso quella della credibilità di eventuali proposte, che
affronto sotto). Si fecero delle aperture, che si può dire, mi pare,
preludessero, in caso di un qualche riscontro positivo (quale, ne
parliamo più giù), a più chiare offerte: ho già citato Hillgruber in
relazione al discorso che si sarebbe dovuto tenere l'8 luglio. Si
possono inanellare altre citazioni: "[...] Jodl, dichiarò, durante la
riunione sulla situazione tenuta il 20 maggio: "Gli inglesi potrebbero
ottenere in qualsiasi momento la pace contro la restituzione delle
colonie"" (Hillgruber, op. cit., pag. 180); "a metà del giugno del 1940
Hitler era *fermamente convinto* del fatto che esistessero reali
possibilità per un "compromesso" con la Gran Bretagna e la fine del
conflitto europeo iniziato nel settembre del 1939" (Ibid., pag. 182); la
modifica del discorso dell'8 luglio, da indicazioni precise a un appello
vago, avvenne solo dopo che gli era giunta la notizia che Churchill si
era imposto al gruppo pacifista (Ivi); prima del preventivato e poi
annullato discorso, in cui Hitler si predisponeva a comparire davanti al
Reichstag per farsi portavoce di una "grandiosa offerta", "il Ministero
degli esteri già elaborava particolareggiate proposte per un trattato di
pace" (J. Fest, Hitler, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma, 2005, pag.
902); come si sa tre giorni prima del discorso del 19 aveva emanato
l'Ordine numero 16, ma "è significativo che fino a quel momento, non
avesse elaborato alcun piano in merito al preseguimento della guerra
contro l'Inghilterra, trattandosi di un conflitto che non corrispondeva
alla sua concezione di fondo, né il mutare della situazione era bastato
ad indurlo ad alterare i propri principi". (Ibid., pag. 904).
Post by MichelePost by Arturoqui parlavano solo dei termini di questo accordo e non mi è ben chiaro nel
contesto specifico come e perché Ribbentrop dovesse mentire, (né d'altra
parte De Felice fa cenno a questa possibilità).
Per esempio, per dare per quasi certo agli Italiani che ormai la seccatura
era quasi conclusa. Inoltre esistono altre ipotesi oltre ad una palla di
Ribbentrop. Sopra avrai osservato che anche di Ciano non va preso tutto per
oro colato.
La citazione non è tratta dal diario di Ciano ma dai DDI.
Post by MicheleEsiste poi la possibilità che Ribbentrop stesso non fosse
effettivamente informato a sufficienza e correttamente. La sua importanza e
la sua vicinanza al capo avevano già preso una china ripida nel settembre.
Ribbentrop per metà, cioè in relazione all'impero, non fa che ripetere
pubbliche prese di posizione (e.g.: intervista di Hitler a von Wiegand
del 13 giugno; in quell'occasione indicò anche come unica condizione di
pace con l'Inghilterra la restituzione delle colonie ex tedesche); quel
che aggiunge è, appunto, la richiesta di riconoscimento del fatto
compiuto, che tu stesso, se ho ben capito, accrediti quale sicura
pretesa tedesca: mi pare ci sia poco altro da aggiungere.
Post by MichelePost by ArturoPost by Arturonaturalmente accompagnate dal fermo proposito di
trarre vantaggi dai risultati dell'andamento della guerra fino a quel
momento;
Appunto. Cioè, in ogni caso sarebbe stata una proposta inaccettabile per la
Gran Bretagna.
Inaccettabile *secondo Churchill*; in Gran Bretagna c'era gente che la
pensava diversamente. Mi sembra che con questo ragionamento tu sottovaluti
proprio il contributo specifico di Churchill e l'importanza della sua
leadership.
Inaccettabile, sopra, lo intendevo come giudizio a posteriori, cioè il mio.
Peraltro confortato da secoli di politica estera britannica. Nella migliore
delle ipotesi, un accordo con la Germania nel 1940 poteva essere temporaneo,
una pace di Amiens.
Questo è un argomento che trovo molto intrigante. Davvero Hitler non
avrebbe mantenuto i suoi propositi di pace con la Gran Bretagna? Erano
direttamente fondati sui suoi presupposti razzisti ed oggetto di
numerose dichiarazioni, anche riservate...Io ritengo, ma mi interessa
molto un tuo parere in proposito, che lo scontro sarebbe arrivato in
relazione a quello che era l'obiettivo a lungo termine (termine che poi
come sappiamo si accorciò) di Hitler, cioè gli USA: mi sembra
impossibile che il vecchio Adolf potesse accettare anche solo la
neutralità della Gran Bretagna in quello scontro epocale.
Osserverei però che la credibilità è una questione soggettiva: Hitler
aveva già dato prova di considerare gli impegni carta straccia per cui
la convinzione che qualcuno potesse fidarsi ancora di lui mi sembra solo
una dimostrazione di dilettantismo.
Post by MicheleCiò posto, neppure va sopravvalutata la posizione a favore della pace.
Certamente Halifax, già a metà maggio, sarebbe stato incline ad accettare
l'inaccettabile - almeno temporaneamente. Ma nonostante la leadership di
Churchill sia stata importante, è proprio a maggio che vediamo che Churchill
non è stato esattamente un uomo solo al comando che ha tenuto in guerra la
Gran Bretagna contro il parere della sua classe dirigente - per il semplice
fatto che fu lui, e non Halifax, a diventare Primo Ministro. Halifax sarebbe
stata la scelta logica e ragionevole. Invece Chamberlain stesso, il Re, il
War Cabinet, e anche i laburisti preferirono Churchill, sapendo benissimo
che Halifax propendeva per le trattative e Churchill no. Se il partito della
pace fosse stato forte, questi potenti avrebbero insistito con il riluttante
Halifax perchè accettasse l'incarico, e Chamberlain avrebbe proposto Halifax
al Re, non Churchill.
Sono d'accordo, però credo converrai che la forza del partito della
guerra e la debolezza di quello della pace non sono una variabile
indipendente rispetto alla precedente attività politica di Churchill,
alla sua chiarezza di prospettiva e lucidità di previsione. Ma qui, più
modestamente, intendevo sottolineare anche il fatto stesso che il nostro
si sentisse obbligato a impartire l'ordine che ho riferito, segno
evidente che non dava per scontato che nessuno avrebbe fatto qualche
apertura ai tedeschi per avere chiarimenti.
Post by MichelePost by ArturoPost by ArturoPost by MicheleMa certo! Se _Churchill_ avesse voluto fare una proposta, e se questa fosse
stata una proposta che potesse andar bene per Hitler - e cioè completamente
in contrasto con gli interessi a lungo termine della Gran Bretagna - con
ogni probabilità si sarebbe potuti giungere ad una pace leonina con la
Germania. Il che non smentisce minimamente il fatto che Hitler non fece mai
una precisa proposta di pace alla Gran Bretagna.
E' vero che una proposta precisa non fu avanzata ma non mi pare nemmeno
vero il contrario, cioè che la Germania non si sarebbe sbilanciata a dare
indicazioni più precise
Ovviamente. Se la Gran Bretagna si fosse presentata col cappello in mano a
chiedere pace a qualsiasi costo, la Germania ben volentieri avrebbe esatto
tutto quello che poteva. Vedi "l'ultimo appello alla ragione" di Hitler.
Certo, ma qui non si parla delle eventuali reazioni di Hitler ad un'andata
a Canossa della GB ma del tipo di passo che era necessario alla Gran
Bretagna stessa per ottenere quei famosi chiarimenti, che non mi pare
proprio dovesse necessariamente essere costituito da una presentazione col
cappello in mano chiedendo la pace a qualsiasi costo
In teoria. In pratica, visto quel che Hitler avrebbe proposto, di questo si
sarebbe trattato.
Quel che Hitler avrebbe proposto *dopo* la richiesta di chiarimenti: si
parla di due momenti diversi.
Post by MichelePost by Arturoe, cosa più significativa, non sembrava tale ai contemporanei (ho citato
il nunzio; a quanto pare anche l'ambasciatore americano in Belgio, Cudahy,
riteneva ci si potesse limitare a chiedere "al Governo tedesco di voler
specificare e in qualche modo concretare le idee principali a cui dovrebbe
ispirarsi la pace eventuale" (ADSS, vol. 1, n. 369, nota di Montini del 25
"Abbiamo considerato lui [il sig. Ministro d'Inghilterra] ed io la
convenienza di far sapere a Lord Halifax che v'è un po' da per tutto
l'impressione che il Governo inglese avrebbe fatto bene a domandare
precisazioni in seguito all'invito di Hitler. Non si tratta di consigliare
all'Inghilterra la resa né di consigliarle cosa umiliante. La si vuole
avvertire amichevolmente dell'impressione che si è avuta nel mondo e
pregare ii Governo inglese, di considerare se non gli convenga dissipare
tale sfavorevole impressione e, se vi fosse una via onorevole per
addivenire a trattative per una pace giusta, di prenderla." (Ibid, n.
376)).
Bene; ma a volte i contemporanei si sbagliano. Oggi abbiamo il vantaggio del
senno di poi, quindi dovrebbe essere lampante che parlare di pace "giusta"
con Hitler è una brutta illusione.
A parte che perfino Maglione si esprime in termini ipotetici, è ovvio,
ma non era questo il punto che sollevavo: io dicevo che era possibile
per la GB un passo, non umiliante, per avere proposte più chiare
(sicuramente inaccettabili, ex post siamo perfettamente d'accordo) da
Hitler e che quest'ultimo le avrebbe fornite. Mi pare di aver elencato
parecchi elementi che autorizzano a pensarlo.
[cut]
Post by MichelePost by ArturoPost by ArturoInfatti. E' pacifico che Churchill non volesse la pace in generale, e
tantopiù la pace alle condizioni inaccettabili alle quali _forse_ la
Germania sarebbe stata disponibile. Ma questo non è mica in discussione.
Quello su cui dissento è che la proposta di pace della Germania sia mai
esistita.
Che una proposta di pace precisa non sia mai stata avanzata non è materia
di opinione ma di fatti;
E' ben per questo che sono intervenuto su una domanda come "perchè Churchill
non accettò la proposta di pace?", ti pare? E' un po' una domanda tipo
"perchè ha smesso di picchiare sua moglie?".
Ma sicuramente; poi possiamo precisare e arricchire il discorso come ci
pare, no?
Post by Michelemi sembra però che enfatizzi troppo
Post by Arturol'umiliazione a cui la GB si sarebbe dovuta sottoporre per ottenere
chiarimenti e l'indisponibilità di Hitler a fornirli. Su questo margini di
discussione mi pare ci siano.
Il punto non è una umiliazione. Il punto è che se la Gran Bretagna avesse
voluto la pace in quel momento, avrebbe dovuto riconoscere all'Asse una
posizione di egemonia nel continente. E' un punto sostanziale, non di
apparenza. E per quanto mi riguarda, equivale appunto a "pace a qualsiasi
costo".
Vai più avanti di quel che interessa a me: io mi fermo prima, cioè,
appunto, al - non accettò la proposta di pace perché non ce n'era una
*ma* era possibile averla senza sbilanciarsi troppo (non per Churchill
evidentemente. Ho parlato di ragioni di politica estera, ma ovviamente
importantissime anche quelle di politica interna, direi). Poi che i
contenuti di questa sarebbero stati inaccettabili, non c'è neanche da
discutere (anzi: ritengo che l'inaccettabilità dei comportamenti di
Hitler non avesse certo aspettato l'estate del 1940 per palesarsi...).
[qui taglio perché non farei altro che ripetermi]
Post by MichelePost by ArturoPost by ArturoIn ogni caso il progetto (senza crismi di ufficialità
ma con le chiare indicazioni che conteneva) arrivò poi un mese dopo a
Londra tramite l'ambasciata svedese (hillbruger, op. cit., pp. 185-6 e p.
284).
Ma ne sono ben a conoscenza. E' il tipo di ouverture che si fa quando non si
fa sul serio, il tipo di iniziativa negabile ad ogni buon conto. Un civile
olandese privo di credenziali che avanza un documento non si sa da dove,
inoltrandolo attraverso gli Svedesi e che arriva in tempo per il momento in
cui la Luftwaffe sta martellando l'Inghilterra? Andiamo. Per quanto ne
sapeva Halifax, quello poteva essere un mitomane qualsiasi.
Hillgruber riferisce che Halifax "ritenne fallita l'iniziativa di P. sulla
scorta dell'atteggiamento negativo di Hitler". Il che, direi, esclude che
la considerasse opera di un mitomane.
Esclude che di fatto la considerasse. Non ho mica detto che la considerava.
Ho detto che, in base alla situazione, avrebbe potuto benissimo
considerarla.
Mi sembra un po' più importante quel che effettivamente considerò
rispetto a ciò che avrebbe forse potuto considerare.
Post by MicheleQuanto all'atteggiamento negativo di Hitler, immagino si includa in esso
anche "l'atteggiamento negativo" delle Luftflotten in quel momento; e,
semmai, rafforza la mia posizione.
Certo, ad agosto la situazione era cambiata. Non completamente
l'obiettivo di Hitler, però, quanto piuttosto l'impiego dei mezzi per
conseguirlo, che erano evidentemente quelli a lui più congeniali. Per
lui si trattava insomma di "costringere con la forza l'Inghilterra alla
pace", come riferito nel Kriegstagebuch di Halder: compito, come osserva
direi giustamente Hillgruber (pag. 186), contrassegnato da
"contraddittorietà".
Saluti,
Arturo