.sergio.
2008-03-11 12:02:10 UTC
Invio un interessante articolo relativo ad un libro- 'When and
How Was the Jewish People Invented'- scritto dallo storico e professore
israeliano Shlomo Zand che coraggiosamente mette in discussione una serie
di miti fondanti dello Stato di Israele e del popolo ebraico.
Cosa ne pensate dal punto di vista storico?
saluti
Sergio
Uno storico israeliano rompe un tabù
Una invenzione chiamata "il popolo ebraico"
di Tom Segev *
La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il popolo ebraico
proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua patria. Ad
ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il dominio
romano, nell'anno 70 d.C. La nazione rimase fedele alla sua terra, alla
quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo
storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e stimolanti
pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte. Non c'è mai
stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l'esilio non è mai
avvenuto - per cui non si è trattato di un ritorno. Zand rigetta la
maggior parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una
identità nazionale, incluso il racconto dell'esodo dall'Egitto e, in modo
molto convincente, i racconti degli orrori della conquista da parte di
Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come scusa per la
fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.
Secondo Zand, i romani, che di solito non esiliavano intere nazioni,
permisero alla maggior parte degli ebrei di restare nel paese. Il numero
degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di migliaia. Quando
il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si convertirono all'Islam
e si assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i progenitori degli
arabi palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa tesi; 30 anni
prima della Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da David
Ben-Gurion, Yitzhak Ben-Zvi ed altri.
Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata, come è successo allora che
tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese della terra? Zand afferma
che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra gli esiliati di
Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a quanto si
pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre fedi a
convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano
milioni di ebrei nel mondo. Nel Libro di Ester, per esempio, è scritto:
"Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore
dei Giudei era piombato su di loro"[1].
Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali scritti in Israele ma
tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli descrive anche, e a
lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica meridionale e gli
ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di Spagna derivava
da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che tolsero la
Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano
convertiti anch'essi al giudaismo.
I primi ebrei di Ashkenaz (Germania) non provenivano dalla Terra di
Israele e non giunsero in Europa orientale dalla Germania, ma erano ebrei
che si erano convertiti nel regno dei Kazari nel Caucaso. Zand spiega
l'origine della cultura Yiddish: non si tratta di un'importazione ebraica
dalla Germania, ma del risultato dell'incontro tra i discendenti dei
Kazari e i tedeschi che si muovevano verso oriente, alcuni dei quali in
veste di mercanti.
Scopriamo così che elementi di vari popoli e razze, dai capelli biondi o
scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in gran numero. Secondo
Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi una
eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di
invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste
furono elaborate espressamente dalle menti di coloro che
promossero il movimento sionista, mentre altre furono presentate come i
risultati di studi genetici svolti in Israele.
Il Prof. Zand insegna all'Università di Tel Aviv. Il suo libro, 'When and
How Was the Jewish People Invented', (Quando è come fu inventato il popolo
ebraico), pubblicato in ebraico dalla casa editrice Resling, vuole
promuovere l'idea di un Israele come "stato di tutti i suoi cittadini" -
ebrei, arabi ed altri - in contrasto con l'attuale dichiarata identità di
stato " ebraico e democratico". Il racconto di avvenimenti personali, una
prolungata discussione teoretica e abbondanti battute sarcastiche non
rendono scorrevole il libro, ma i capitoli storici sono ben scritti e
riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti israeliani resteranno
sorpresi di leggere per la prima volta.
da http://fray.slate.com/discuss/forums/thread/914934
Tradotto dall'inglese da Manno Mauro, membro di Tlaxcala, la rete dei
traduttori per la diversità linguistica.
How Was the Jewish People Invented'- scritto dallo storico e professore
israeliano Shlomo Zand che coraggiosamente mette in discussione una serie
di miti fondanti dello Stato di Israele e del popolo ebraico.
Cosa ne pensate dal punto di vista storico?
saluti
Sergio
Uno storico israeliano rompe un tabù
Una invenzione chiamata "il popolo ebraico"
di Tom Segev *
La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il popolo ebraico
proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua patria. Ad
ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il dominio
romano, nell'anno 70 d.C. La nazione rimase fedele alla sua terra, alla
quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo
storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e stimolanti
pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte. Non c'è mai
stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l'esilio non è mai
avvenuto - per cui non si è trattato di un ritorno. Zand rigetta la
maggior parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una
identità nazionale, incluso il racconto dell'esodo dall'Egitto e, in modo
molto convincente, i racconti degli orrori della conquista da parte di
Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come scusa per la
fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.
Secondo Zand, i romani, che di solito non esiliavano intere nazioni,
permisero alla maggior parte degli ebrei di restare nel paese. Il numero
degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di migliaia. Quando
il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si convertirono all'Islam
e si assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i progenitori degli
arabi palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa tesi; 30 anni
prima della Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da David
Ben-Gurion, Yitzhak Ben-Zvi ed altri.
Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata, come è successo allora che
tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese della terra? Zand afferma
che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra gli esiliati di
Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a quanto si
pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre fedi a
convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano
milioni di ebrei nel mondo. Nel Libro di Ester, per esempio, è scritto:
"Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore
dei Giudei era piombato su di loro"[1].
Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali scritti in Israele ma
tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli descrive anche, e a
lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica meridionale e gli
ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di Spagna derivava
da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che tolsero la
Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano
convertiti anch'essi al giudaismo.
I primi ebrei di Ashkenaz (Germania) non provenivano dalla Terra di
Israele e non giunsero in Europa orientale dalla Germania, ma erano ebrei
che si erano convertiti nel regno dei Kazari nel Caucaso. Zand spiega
l'origine della cultura Yiddish: non si tratta di un'importazione ebraica
dalla Germania, ma del risultato dell'incontro tra i discendenti dei
Kazari e i tedeschi che si muovevano verso oriente, alcuni dei quali in
veste di mercanti.
Scopriamo così che elementi di vari popoli e razze, dai capelli biondi o
scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in gran numero. Secondo
Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi una
eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di
invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste
furono elaborate espressamente dalle menti di coloro che
promossero il movimento sionista, mentre altre furono presentate come i
risultati di studi genetici svolti in Israele.
Il Prof. Zand insegna all'Università di Tel Aviv. Il suo libro, 'When and
How Was the Jewish People Invented', (Quando è come fu inventato il popolo
ebraico), pubblicato in ebraico dalla casa editrice Resling, vuole
promuovere l'idea di un Israele come "stato di tutti i suoi cittadini" -
ebrei, arabi ed altri - in contrasto con l'attuale dichiarata identità di
stato " ebraico e democratico". Il racconto di avvenimenti personali, una
prolungata discussione teoretica e abbondanti battute sarcastiche non
rendono scorrevole il libro, ma i capitoli storici sono ben scritti e
riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti israeliani resteranno
sorpresi di leggere per la prima volta.
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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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