Discussione:
storiografia governativa
(troppo vecchio per rispondere)
.sergio.
2008-04-14 08:57:52 UTC
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In rete leggo questo lancio di agenzia (che non mi pare sia stato
smentito).

------------------------
Dell'Utri: "Se vinciamo, via dai libri di storia retorica
Resistenza"

"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della
Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni.
Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione". Lo
ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a
Klauscondicio, contenitore di approfondimento politico in rete.
-------------------------

Quali storici italiani hanno reagito (come imho si dovrebbe) a questa
incredibile dichiarazione?
Ci sono articoli di condanna apparsi sui vari quotidiani nazionali (in tv
non ho visto ovviamente nessuna trasmissione dedicata a questa intenzione
dichiarata da Dell'Utri) ?

Sergio
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
EF
2008-04-16 03:22:20 UTC
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".sergio." ha scritto
Post by .sergio.
In rete leggo questo lancio di agenzia (che non mi pare sia stato
smentito).
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Dell'Utri: "Se vinciamo, via dai libri di storia retorica
Resistenza"
"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della
Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni.
Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione". Lo
ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a
Klauscondicio, contenitore di approfondimento politico in rete.
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Quali storici italiani hanno reagito (come imho si dovrebbe) a questa
incredibile dichiarazione?
Ci sono articoli di condanna apparsi sui vari quotidiani nazionali (in tv
non ho visto ovviamente nessuna trasmissione dedicata a questa intenzione
dichiarata da Dell'Utri) ?
Sergio
IMHO sarebbe solo un dovuto atto spazzare via la retorica dal significato
storico della Resistenza. Non si tratterebbe di riscriverne la Storia, ma,
finalmente, di scriverla.
E' stato fatto per ilRisorgimento, per i fanti che il 24 maggio
attraversarono il famoso fiume, facciamolo anche per questo fenomeno,
mitizzato e politicizzato senza ritegno alcuno.
Enzo Franchini
Arturo
2008-04-16 05:06:19 UTC
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Post by EF
".sergio." ha scritto
Post by .sergio.
In rete leggo questo lancio di agenzia (che non mi pare sia stato
smentito).
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Dell'Utri: "Se vinciamo, via dai libri di storia retorica
Resistenza"
"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della
Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni.
Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione". Lo
ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a
Klauscondicio, contenitore di approfondimento politico in rete.
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Quali storici italiani hanno reagito (come imho si dovrebbe) a questa
incredibile dichiarazione?
Ci sono articoli di condanna apparsi sui vari quotidiani nazionali (in tv
non ho visto ovviamente nessuna trasmissione dedicata a questa intenzione
dichiarata da Dell'Utri) ?
Sergio
IMHO sarebbe solo un dovuto atto spazzare via la retorica dal significato
storico della Resistenza. Non si tratterebbe di riscriverne la Storia, ma,
finalmente, di scriverla.
E' stato fatto per ilRisorgimento, per i fanti che il 24 maggio
attraversarono il famoso fiume, facciamolo anche per questo fenomeno,
mitizzato e politicizzato senza ritegno alcuno.
Enzo Franchini
Certamente la Resistenza è stata mitizzata (in tempi non sospetti
Tranfaglia perlava di visione "miracolistica"); certo, c'erano le sue
ragioni anche per questo; in ogni caso, quella riscrittura che invochi è
in corso da non meno di 25 anni e direi che l'opera di Pavone ne
rappresenta un più che accettabile punto di arrivo. Si potrebbe forse
anche avanzare il dubbio che questa voglia di spazzar via (parlo in
generale) non nasca da un impulso, diciamo così, illuminista di far
piazza pulita delle "imposture" ma dalla volontà egemonica di sostituire
una retorica a un'altra: basta prendersi la briga di leggere qualcosa di
Pansa per rendersi conto quanto la polemica antiresistenziale sia
altrettanto (anzi: oggi direi di più) grevemente retorica di quella
resistenziale. In ogni caso non è la Resistenza il punto, ma il fatto
che scrivere i libri di storia spetta agli storici, sceglierli agli
insegnanti e non al governo. Il contenuto di cui quest'ultimo si vuole
poi far latore è irrilevante.

Saluti,
Arturo
Maurizio Pistone
2008-04-16 10:57:51 UTC
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Post by Arturo
quella riscrittura che invochi è
in corso da non meno di 25 anni
è in corso da 60 anni, se prendiamo come riferimento La casa in collina
di Cesare Pavese.

Se invece vogliamo partire dalla Ragazza di Bube di Carlo Cassola,
allora sono 48 anni.

Certo, questo presuppone che al liceo uno abbia studiato un po' di
letteratura italiana - non tantissimo, i libri canonici del Neorealismo,
c'è su tutti i manuali.

=============

Quanto all'idea che cambiato il governo si debbano riscrivere i libri di
scuola, è una tale balordaggine che effettivamente uno fa un po' fatica
a rispondere.
--
Maurizio Pistone strenua nos exercet inertia Hor.
http://www.mauriziopistone.it
http://www.lacabalesta.it
http://blog.ilpugnonellocchio.it
Arturo
2008-04-16 13:02:02 UTC
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Post by Maurizio Pistone
Post by Arturo
quella riscrittura che invochi è
in corso da non meno di 25 anni
è in corso da 60 anni, se prendiamo come riferimento La casa in collina
di Cesare Pavese.
Se invece vogliamo partire dalla Ragazza di Bube di Carlo Cassola,
allora sono 48 anni.
Certo, questo presuppone che al liceo uno abbia studiato un po' di
letteratura italiana - non tantissimo, i libri canonici del Neorealismo,
c'è su tutti i manuali.
Hai toccato un punto importante. Io naturalmente mi riferivo alla
storiografia, e in particolare al lavoro avviato a partire degli anni
'80 negli Istituti per la storia del movimento di liberazione; però è
certamente vero che va avanzata un'importante constatazione "che nella
sua asetticità maschera [...] un fortissimo rilievo critico: per circa
quattro decenni, l'unica "vera" storia della Resistenza è stata quella
raccontata dalla letteratura, così che i soli antecedenti dell'"unvierso
Pavone" si ritrovano non nella saggistica ma in alcuni romanzi,
segnatamente quelli sulla "guerra civile dalla parte sbagliata", come
Banco di nebbia di Giorgio Soavi o Tiro al piccione di Giose Rimanelli.
In entrambi la guerra partigiana smarrisce i contorni di un'esperienza
assoluta da testimoniare, di un modello etico-politico che diventa una
realtà totalizzante, per assumere la configurazione tumultuosa e
incandescente di una guerra civile fatta di scelte individuali,
casualità, contraddizioni personali" (G. De Luna, La passione e la
ragione, La Nuova Italia, Milano, 2001, pagg 67-8). E parlando di
"sangue dei vinti" possiamo ricordare anche La luna e i falò.
Piccola parentesi personale: la mia insegnante di lettere delle medie
era fissata con la letteratura resistenziale e fu così che La Casa in
collina mi fu inflitta come libro di narrativa in terza. Ne conservo un
ricordo vivido e angosciato, perché ne capii veramente poco, così come
limitata, ma conflittuale, fu la comprensione della Ragazza di Bube da
te ricordata, Diario partigiano della Gobetti, L'Agnese va a morire e
Fontamara. Per anni mi sono tenuto lontano dall'argomento fino a una
riconciliazione per cui devo ringraziare Fenoglio e il suo Partigiano
Johnny.
Post by Maurizio Pistone
============>
Quanto all'idea che cambiato il governo si debbano riscrivere i libri di
scuola, è una tale balordaggine che effettivamente uno fa un po' fatica
a rispondere.
E' l'ennesima smargiassata simbolica. Imho né da sopravvalutare né da
ignorare.

Saluti,
Arturo
Albert0
2008-04-16 19:27:30 UTC
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Post by Arturo
Per anni mi sono tenuto lontano dall'argomento fino a una
riconciliazione per cui devo ringraziare Fenoglio e il suo Partigiano
Johnny.
In letteratura/critica letteraria, Fernoglio è oggi molto stimato, ha
vissuto una riscoperta.
Post by Arturo
E' l'ennesima smargiassata simbolica. Imho né da sopravvalutare né da
ignorare.
Posizione equlibrata: mi sembra che non c'è altro da aggiungere.
EF
2008-04-16 15:48:52 UTC
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"Maurizio Pistone" ha scritto
Post by Maurizio Pistone
Post by Arturo
quella riscrittura che invochi è
in corso da non meno di 25 anni
è in corso da 60 anni, se prendiamo come riferimento La casa in collina
di Cesare Pavese.
Se invece vogliamo partire dalla Ragazza di Bube di Carlo Cassola,
allora sono 48 anni.
Certo, questo presuppone che al liceo uno abbia studiato un po' di
letteratura italiana - non tantissimo, i libri canonici del Neorealismo,
c'è su tutti i manuali.
Non credo di aver bisogno di suggerimenti letterari sul Neorealismo, anche
se sono sempre bene accetti, da chiunque vengano.

Bel discorso: peccato che a scuola si usino canonicamente i testi di storia,
a parte le letture consigliate/imposte dagli insegnanti, che, quasi sempre,
rispecchiano le scelte intellettuali del testo madre.
Ai miei tempi ('56-'68) la Soria moderna terminava con il proclama di Diaz:
ciò sia alle elementari, sia alle medie, qualcosa in più al liceo, ma non
troppo (e avevo come testo il Saitta...). Il tutto condito da un sacco di
prosopopea, trita e ritrita, sull'amor patrio, l'eroismo, ecc. ecc.
Fortunatamente, dal '70 in poi, venne tutto 'riscritto', senza che alcuno ci
trovasse niente da ridire, con fatti storicamente più oggettivi. Riguardo
alla Resistenza, la stessa prosopopea, a tratti dipinta con entusiasmo quasi
infantile, storicamente deviante, l'ho trovata nei testi di Storia dei miei
figli, lungo tutto il loro percorso scolastico.
Che male ci sarebbe a 'riscriverne' la storia con dati storici
oggettivabili? La scelta del testo resterebbe sempre appannaggio
dell'insegnante (e del lettore).
Post by Maurizio Pistone
=============
Quanto all'idea che cambiato il governo si debbano riscrivere i libri di
scuola, è una tale balordaggine che effettivamente uno fa un po' fatica
a rispondere.
Forse vivi nel mondo di Alice: tu vuoi dire che i regimi politici al
governo, in qualunque epoca e in qualunque Nazione, non hanno mai
influenzato l'insegnamento della Storia a Scuola?
E' un po' come affermare che i giornali e i notiziari sono apolitici...

EF
ADPUF
2008-04-16 22:32:28 UTC
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Post by EF
"Maurizio Pistone" ha scritto
Post by Maurizio Pistone
Quanto all'idea che cambiato il governo si debbano riscrivere
i libri di scuola, è una tale balordaggine che effettivamente
uno fa un po' fatica a rispondere.
Forse vivi nel mondo di Alice: tu vuoi dire che i regimi
politici al governo, in qualunque epoca e in qualunque
Nazione, non hanno mai influenzato l'insegnamento della Storia
a Scuola?
Potresti chiarire questo punto?
--
°¿°
m.m.
2008-04-17 20:19:16 UTC
Permalink
Post by Arturo
In ogni caso non è la Resistenza il punto, ma il fatto
che scrivere i libri di storia spetta agli storici, sceglierli agli
insegnanti e non al governo. Il contenuto di cui quest'ultimo si vuole
poi far latore è irrilevante.
naturalmente gli storici sono figli del loro tempo e subiscono, volenti o
nolenti, condizionamenti. Però non abbiamo altre alternative agli storici.
Occorre semplicemente dar loro il tempo di studiare e scrivere ancora. Gli
storici fanno, in generale, un buon lavoro. Che poi il loro lavoro sia
mitizzato per ragioni retoriche e politiche è un'altra questione. La miseria
intellettuale del mondo politico (e di molti elettori) non va confusa con il
lavoro degli storici. I quali lavorano proprio, anche, demitizzando. Occorre
lasciarli fare e non dare loro direttive. La cosa peggiore sarebbe che un
governo stabilisse cosa e come scrivere. Nonostante il desiderio di molti
non sta ai governi stabilire la verità. Cosicchè l'obiezione di EF:

"Forse vivi nel mondo di Alice: tu vuoi dire che i regimi politici al
governo, in qualunque epoca e in qualunque Nazione, non hanno mai
influenzato l'insegnamento della Storia a Scuola?
E' un po' come affermare che i giornali e i notiziari sono apolitici..."

non ha forte validità. Una cosa è essere figli del proprio tempo, con
passioni e limiti, un'altra essere determinati dai governi. Forse a certi
giornalisti può accadere (accade!) ma in Italia, almeno, non accade agli
storici. E tutto sommato anche qualche giornalista che non si è piegato, a
cercar bene lo si trova. Si può esser condizionati ma non equivale a
ricevere ordini; si può essere appassionati di politica, e prender parte,
senza essere faziosi. La storiografia italiana ha sostanzialmente mostrato
sempre una grande autonomia e capacità critica. Questo non vuol dire
apprezzare tutti o trovarsi daccordo con tutti. Vuol dire che gli storici
sono, in generale, gente seria. Che andrebbe lasciata lavorare senza chieder
loro di piegarsi a queste o quelle esigenze del momento.
Non confondiamo le esigenze politiche della retorica pubblica con la ricerca
storica. E non confondiamo i messaggi dei media con quelli dei libri di
storia. La revisione della resistenza e del periodo è in atto da un mucchio
di tempo. Come è giusto che sia, perché la storia è revisione continua. Sono
stati citati vari nomi, a me ne verrebbe in mente un altro: Croce. Per non
parlare poi di Romeo. Ma ricordo anche un discorso di Nenni all'Anpi che si
sorpreneva dell'enorme e sproporzionato numero di gente che si dichiarava
"partigiano".
Solo che rivedere la Resistenza, mostrandone i limiti e le mitizzazioni, non
equivale a prendere parte "contro" la Resistenza. Oggi (ma proprio la
sensibilità storica ci rende consapevoli che ieri poteva esser diverso) si
può scrivere sul Fascismo senza la necessità di dichiarare continuamente il
prorpio antifascismo. Così come si può scrivere sulla Resistenza senza
doverla mitizzare. E così come si può denunciare la mitizzazione retorica
della Resistenza a fini politici a partire da un certo periodo del
dopoguerra.
Tutto questo però non cancella il valore morale della Resistenza e
dell'antifascismo.
Lasciamo scrivere gli storici e scegliere i professori (e i lettori). La
cosa peggiore sarebbe scegliesse un governo: uno qualsiasi.
m
Arturo
2008-04-17 21:55:46 UTC
Permalink
m.m. ha scritto:
[cut] Nonostante il desiderio di molti
Post by m.m.
"Forse vivi nel mondo di Alice: tu vuoi dire che i regimi politici al
governo, in qualunque epoca e in qualunque Nazione, non hanno mai
influenzato l'insegnamento della Storia a Scuola?
E' un po' come affermare che i giornali e i notiziari sono apolitici..."
non ha forte validità. Una cosa è essere figli del proprio tempo, con
passioni e limiti, un'altra essere determinati dai governi.
[cut]

Premesso che condivido quanto scrivi dalla prima riga all'ultima, vorrei
fare un esempio concreto della differenza che passa tra essere figli del
proprio tempo e manipolati dal potere politico (abbastanza soprendente
essere costretti, nel 2008, a fare apologia delle "libertà formali")
prendendo l'esempio di uno storico sicuramente partecipe della temperie
ideologica a lui contemporanea ma anche *storico*: Gioacchino Volpe.
Durente "il regime mussoliniano" "la letteratura sulla Prima guerra
mondiale assunse caratteri prevalentemente retorici. Quanto accadde a
Gioachino Volpe, il maggiore storico di orientamento fascista, o al
colonnello Angelo Gatti, che durante il conflitto mondiale aveva diretto
l'ufficio storico del Comando supremo, sta a dimostrarlo. A Gioacchino
Volpe, che nel 1923 iniziava a comporre una storia del popolo italiano
durante la guerra per conto della Fondazione Carnegie, fu
improvvisamente sbarrato l'accesso agli archivi, poiché ci si era
accorti che egli si interessava troppo di operai, di scioperi e di
disfattismo. Angelo Gatti, che nel 1925, era stato incoraggiato da
Mussolini a scrivere una storia di Caporetto, fu poco tempo dopo
convocato dallo stesso Mussolini il quale lo invitò a interrompere le
sue ricerche perché - come il dittatore gli spiegò - il regime "aveva
bisogno di miti e non di storia" (P. Melograni, Storia politica della
grande guerra, Mondadori, Milano, 1998, pagg. VI-VII).

Saluti,
Arturo
m.m.
2008-04-18 17:57:01 UTC
Permalink
Post by Arturo
Gioachino Volpe, il maggiore storico di orientamento fascista, o al
colonnello Angelo Gatti, che durante il conflitto mondiale aveva diretto
l'ufficio storico del Comando supremo, sta a dimostrarlo.
interessante: non conoscevo i casi. Grazie
m.
.sergio.
2008-04-16 11:06:05 UTC
Permalink
Post by EF
".sergio." ha scritto
Post by .sergio.
In rete leggo questo lancio di agenzia (che non mi pare sia stato
smentito).
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Dell'Utri: "Se vinciamo, via dai libri di storia retorica
Resistenza"
"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della
Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni.
Questo è un tema del quale ci occuperemo con particolare attenzione". Lo
ha detto il senatore Marcello Dell'Utri in un'intervista rilasciata a
Klauscondicio, contenitore di approfondimento politico in rete.
IMHO sarebbe solo un dovuto atto spazzare via la retorica dal significato
storico della Resistenza. Non si tratterebbe di riscriverne la Storia, ma,
finalmente, di scriverla.
Non ha nessun significato storico?
E faresti qualche esempio di come andrebbe scritta?
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
primarosa
2008-04-19 09:17:56 UTC
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Post by .sergio.
In rete leggo questo lancio di agenzia (che non mi pare sia stato
smentito).
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Dell'Utri: "Se vinciamo, via dai libri di storia retorica
Resistenza"
"I libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della
Resistenza, saranno revisionati, se dovessimo vincere le elezioni.
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