Andreas Brehme
2011-12-26 18:16:46 UTC
Ho rivisto un documentario sulla dissoluzione dell'Unione Sovietica e, a
parte il tono nostalgico dei giornalisti italiani nei confronti dell'impero
comunista e della figura di Gorbaciov, idolatrata da noi e mai digerita
dalle parti del Cremlino, su due piedi condivido la lettura negativa
riservata a Boris l'alcolizzato, e una delle mie ucronie preferite è quella
in cui Gorbaciov combina meno casini e riesce a tenere unita la compagine
che ha pur sempre vinto la seconda guerra mondiale.
In ottica realista non mi spiego cosa volesse ottenere... cosa sperasse di
ottenere... tutta quella lunga fila di russi che sostenevano Eltsin. Che ne
poteva derivare se non una Russia indebolita sotto tutti i punti di vista
possibili, dalla dissoluzione dell'antica Unione dei Soviet?
Se Gorbaciov ha sbagliato qualcosa, questo qualcosa è stato immaginare che
in 500 giorni i russi potessero passare dal comunismo a un'economia di
mercato della quale peraltro non era nemmeno stato teorizzato in che modo
avesse dovuto convivere con un'organizzazione pianificata della società. Un
piano di riforme più graduale non avrebbe portato all'implosione repentina
dello Stato, ma soprattutto se una medicina ci voleva per i sovietici,
questa non era certo un'ulteriore dose di esplosioni come quella propugnata
da Eltsin, che di un impero in grado di tener testa - comunque - agli Stati
Uniti e alla Nato, ha fatto uno Stato in mano a mafie, a trafficanti e ad
aguzzini.
Che cosa pensate di Eltsin e del substrato politico-sociale che lo
sostenevano? Quali furono le idee vincenti e condivise che garantirono
sostegno al suo piano riformatore?
parte il tono nostalgico dei giornalisti italiani nei confronti dell'impero
comunista e della figura di Gorbaciov, idolatrata da noi e mai digerita
dalle parti del Cremlino, su due piedi condivido la lettura negativa
riservata a Boris l'alcolizzato, e una delle mie ucronie preferite è quella
in cui Gorbaciov combina meno casini e riesce a tenere unita la compagine
che ha pur sempre vinto la seconda guerra mondiale.
In ottica realista non mi spiego cosa volesse ottenere... cosa sperasse di
ottenere... tutta quella lunga fila di russi che sostenevano Eltsin. Che ne
poteva derivare se non una Russia indebolita sotto tutti i punti di vista
possibili, dalla dissoluzione dell'antica Unione dei Soviet?
Se Gorbaciov ha sbagliato qualcosa, questo qualcosa è stato immaginare che
in 500 giorni i russi potessero passare dal comunismo a un'economia di
mercato della quale peraltro non era nemmeno stato teorizzato in che modo
avesse dovuto convivere con un'organizzazione pianificata della società. Un
piano di riforme più graduale non avrebbe portato all'implosione repentina
dello Stato, ma soprattutto se una medicina ci voleva per i sovietici,
questa non era certo un'ulteriore dose di esplosioni come quella propugnata
da Eltsin, che di un impero in grado di tener testa - comunque - agli Stati
Uniti e alla Nato, ha fatto uno Stato in mano a mafie, a trafficanti e ad
aguzzini.
Che cosa pensate di Eltsin e del substrato politico-sociale che lo
sostenevano? Quali furono le idee vincenti e condivise che garantirono
sostegno al suo piano riformatore?