Discussione:
Togliatti strikes back
(troppo vecchio per rispondere)
Arturo
2008-10-29 00:41:20 UTC
Permalink
E sull'Espresso. Ho voluto aspettare a scriverne perché mentre la prima
parte dello "scoop", quella sul filmato e sul ruolo di Togliatti nel
Terrore, era facilmente smontabile, la seconda, per chi non fa lo
storico di professione, lo era solo indirettamente; ora però un
professionista si è gentilmente messo all'opera e possiamo considerare
chiuso (l'ennesimo) caso giornalistico su Togliatti. Inutile ripetere
l'introduzione che si trova già nel post del 2; diciamo solo che il caso
ha voluto che un case study ci si presentasse prontamente. Qui
l'articolo dell'Espresso scritto da Bosetti:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/articolo/2043047
Qui la replica di Gravagnuolo, di tono un po' apologetico nei giudizi ma
nei fatti alla portata di chiunque conosca almeno un po' la storiografia
più recente su Togliatti:
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=JFW9F
Qui l'acribica precisazione di Quinews:
http://www.quinews.it/2008/10/05/bufala-o-superficialita/ , interessante
anche per la dimostrazione del buon livello qualitativo
dell'informazione che si può trovare sul web.
E qui l'ultimo chiodo sulla bara dello scoop, l'articolo di Marco
Clementi apparso sul Manifesto del 26:
http://www.ilmanifesto.it/argomenti-settimana/articolo_348da1078465efe89435dade53ac0915.html

Forse la prossima volta parlerò di un freschissimo "scoop" su Pio XII
che prima facie mi sa molto di rifritto. Per "par condicio". ;-)

Saluti,
Arturo
OndaMax
2008-10-31 00:07:15 UTC
Permalink
"Arturo" ha scritto nel messaggio ...
Post by Arturo
E sull'Espresso. Ho voluto aspettare a scriverne perché mentre la prima
parte dello "scoop", quella sul filmato e sul ruolo di Togliatti nel
Terrore, era facilmente smontabile, la seconda, per chi non fa lo storico
di professione, lo era solo indirettamente; ora però un professionista si è
gentilmente messo all'opera e possiamo considerare chiuso (l'ennesimo) caso
giornalistico su Togliatti.
Già. Oltretutto l'asserzione che Togliatti fosse "stalinista" non mi pareva
proprio un grande scoop, a prescindere.
L'interesse storico di quel frammento video andrebbe spostato, a mio parere,
sul fatto che si riferisce a quel VII Congresso (dalla Sala delle Colonne,
credo) che formalizzò la tesi dell'unione delle forze democratiche, preludio
della svolta di Salerno, illustrata proprio da Togliatti il 25 luglio 1935.

Ciao
OndaMax
Arturo
2008-10-31 12:09:48 UTC
Permalink
Post by OndaMax
"Arturo" ha scritto nel messaggio ...
Post by Arturo
E sull'Espresso. Ho voluto aspettare a scriverne perché mentre la prima
parte dello "scoop", quella sul filmato e sul ruolo di Togliatti nel
Terrore, era facilmente smontabile, la seconda, per chi non fa lo storico
di professione, lo era solo indirettamente; ora però un professionista si è
gentilmente messo all'opera e possiamo considerare chiuso (l'ennesimo) caso
giornalistico su Togliatti.
Già. Oltretutto l'asserzione che Togliatti fosse "stalinista" non mi pareva
proprio un grande scoop, a prescindere.
[cut]

Il pimento dello scoop è sempre affidato alla strategia retorica della
novità e può sperare di sortire il suo effetto solo e soltanto
sorvolando sul già noto. Naturalmente più il noto è tale, più goffo e
scoperto è il risultato. Quando si arriva anche a capire fischi per
fiaschi leggendo un documento (e mi sento molto caritatevole nel
concedere la buona fede) il giocattolo si rompe, ma anche senza arrivare
a tanto la narrazione è comunque gravamente fuorviante. Faccio subito
l'esempio su Pio XII di cui avevo accennato:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_790913846.html
Bene, questi documenti non aggiungono nulla a quanto già noto sul
comportamento di Pio XII in relazione alla deportazione degli ebrei
romani, ma in compenso non dicono nulla del profilo di Weiszaecker (e
vabbeh), delle ragioni del silenzio del pontefice (e vabbeh 2), del
fatto che i passi diplomatici vaticani sortirono "la sospensione di
nuovi arresti di massa" (G. Miccoli, I dilemmi e i silenzi di Pio XII,
Rizzoli, Milano, 2007, pagg. 267-8). Poi naturalmente si può discutere
sul giudizio complessivo da dare sul comportamento del papa (per una
valutazione diversa da quella di Miccoli, vd. A. Duce, La Santa Sede e
la questione ebraica, Studium, Roma, 2006, pag. 298) ma è evidente che
esiste un quadro complessivo chiaro (di cui non si parla) che i
documenti scoperti non modificano (cosa che non si dice). Si vede però
che l'obiettività storica riguardo papa Pacelli gode di migliore stampa
perché nella stessa pagina puoi leggere il link alle (giuste)
precisazioni della Fattorini.
Concludo con una citazione da un'intervista rilasciata qualche anno fa,
ironia della sorte, proprio all'Espresso da Emilio Gentile (che avevo
già postato sul ng non moderato) e che apre a quello che è l'altro
interrogativo intrigante degli scoop: come vengono selezionati gli
argomenti da "sbattere in prima pagina"?

"Anche per la polarizzazione fra sinistra e destra, la storia
contemporanea è stata presa d'assalto dai non specialisti. Come hanno
reagito gli studiosi di professione, fra la pressione dei media e la
corsa agli scoop?

Una parte dei nostri storici, desiderosa di non finire in ombra, cerca
sempre più spesso di dare un elemento di eccezionalità alle proprie
ricerche. Ma nella storia gli scoop non esistono, ogni avvenimento è
connesso e spiegato da altri avvenimenti. I grandi storici del passato,
da Federico Chabod a Rosario Romeo, non hanno mai fatto uno scoop nella
loro vita.

E lei è mai stato tentato dagli scoop?

Dovremmo intenderci sul significato della parola. Per fare un esempio
personale, anni fa avevo avuto la fortuna di poter pubblicare i
documenti inediti di Adelchi Serena, da cui veniva fuori che, prima
della guerra, Mussolini aveva pronto un progetto per trasformare lo
Stato in senso totalmente autoritario. Ma non c'era stato nessuno
scandalo mediatico. Eppure aggiungeva ben di più alla conoscenza del
fascismo delle rivelazioni delle corna di Rachele al duce."

Saluti,
Arturo
OndaMax
2008-10-31 22:46:25 UTC
Permalink
"Arturo" ha scritto nel messaggio ...
Post by Arturo
Il pimento dello scoop è sempre affidato alla strategia retorica della
novità e può sperare di sortire il suo effetto solo e soltanto sorvolando
sul già noto. Naturalmente più il noto è tale, più goffo e scoperto è il
risultato. Quando si arriva anche a capire fischi per fiaschi leggendo un
documento (e mi sento molto caritatevole nel concedere la buona fede) il
giocattolo si rompe, ma anche senza arrivare a tanto la narrazione è
comunque gravamente fuorviante.
Beh, siamo completamente d'accordo.
D'altronde la tendenza ormai, quando la fonte è giornalistica, è quella di
fornire al consumatore il prodotto che si aspetta. L'acquisto, insomma, va
giustificato. Il Marketing esiste apposta .. :-)
Ovviamente non sono tanto ingenuo da non riscontrarvi anche le finalità
propagandistiche, ma direi che per i giornali schierati quest'ultimo
concetto non è prevalente.
Post by Arturo
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_790913846.html
Bene, questi documenti non aggiungono nulla a quanto già noto sul
comportamento di Pio XII in relazione alla deportazione degli ebrei
romani, ma in compenso non dicono nulla del profilo di Weiszaecker (e
vabbeh), delle ragioni del silenzio del pontefice (e vabbeh 2), del fatto
che i passi diplomatici vaticani sortirono "la sospensione di nuovi
arresti di massa" (G. Miccoli, I dilemmi e i silenzi di Pio XII, Rizzoli,
Milano, 2007, pagg. 267-8). Poi naturalmente si può discutere sul giudizio
complessivo da dare sul comportamento del papa (per una valutazione
diversa da quella di Miccoli, vd. A. Duce, La Santa Sede e la questione
ebraica, Studium, Roma, 2006, pag. 298) ma è evidente che esiste un quadro
complessivo chiaro (di cui non si parla) che i documenti scoperti non
modificano (cosa che non si dice).
Come sopra. Molto spesso è anche per necessità di promozione editoriale che
si tende a gonfiare la validità scientifica dei contenuti. E questo
ovviamente non ci può sorprendere. Ma sbalordisce a volte l'acriticità con
cui certe tesi giornalisticamente mediate vengono assorbite senza colpo
ferire. O forse dovrei solo smetterla di stupirmi ... :-)
Post by Arturo
I grandi storici del passato, da Federico Chabod a Rosario Romeo, non
hanno mai fatto uno scoop nella loro vita.
Sto leggendo «L'Italia Contemporanea (1918-1948)» di Chabod.
Un libro estremamente godibile e di straordinaria chiarezza, ben integrato
da richiami all'Italia precedente al 1900 che riverberano sugli eventi una
luce che, per quanto mi riguarda, è davvero nuova. Ti ho già visto
menzionare Chabod, e sono sicuro che lo hai letto ... :-)

Ciao
OndaMax
Arturo
2008-11-01 09:03:41 UTC
Permalink
Post by OndaMax
"Arturo" ha scritto nel messaggio ...
[cut]
Post by OndaMax
D'altronde la tendenza ormai, quando la fonte è giornalistica, è quella di
fornire al consumatore il prodotto che si aspetta. L'acquisto, insomma, va
giustificato. Il Marketing esiste apposta .. :-)
Quello che spontaneamente ci si domanda, come direbbe il tale, è: se una
"notizia" che siamo in grado di controllare è così approssimativa, quale
sarà il livello delle altre?

[cut]
Post by OndaMax
Come sopra. Molto spesso è anche per necessità di promozione editoriale che
si tende a gonfiare la validità scientifica dei contenuti. E questo
ovviamente non ci può sorprendere.
Non sempre, bisogna guardare caso per caso. Casarrubea, da un punto di
vista biografico (non per gli incarichi pubblici, presumibilmente
lucrosi, che il secondo è riuscito ad accapparrarsi), mi ricorda un po'
Zaslavsky, nel senso che ha vissuto (e purtroppo per lui ancora vive)
sulla sulla sua pelle l'oggetto dei propri studi (è stato fatto oggetto
di denunce, intimidazioni mafiose e quant'altro), quindi è comprensibile
un certo surplus di accaloramento. La solidarietà umana, e magari
politica, è senz'altro d'obbligo, ma è difficile negare che il lavoro ne
risenta: avevo comprato Tango connection e - pur ritenendo certamente
interessanti i nuovi apporti documentali - lo sporadico confronto con la
storiografia precedente, lo scarso vaglio critico delle fonti e la
pulsione accusatoria non giovavano, a mio giudizio, al risultato
complessivo.
Post by OndaMax
Ma sbalordisce a volte l'acriticità con
cui certe tesi giornalisticamente mediate vengono assorbite senza colpo
ferire. O forse dovrei solo smetterla di stupirmi ... :-)
So da fonti sicure che i giornalisti in Italia mediamente vengono pagati
un tozzo di pane; diciamo che il lavoro che fanno è all'altezza della
remunerazione. In compenso credo che per gli studenti sarebbe utile a
diversi livelli se un insegnante di storia delle superiori presentasse
loro qualcuno di questi "casi", spiegando come è possibile smontarli.
Post by OndaMax
Post by Arturo
I grandi storici del passato, da Federico Chabod a Rosario Romeo, non
hanno mai fatto uno scoop nella loro vita.
Sto leggendo «L'Italia Contemporanea (1918-1948)» di Chabod.
Ottimo per te. :-)
Post by OndaMax
Un libro estremamente godibile e di straordinaria chiarezza, ben integrato
da richiami all'Italia precedente al 1900 che riverberano sugli eventi una
luce che, per quanto mi riguarda, è davvero nuova. Ti ho già visto
menzionare Chabod, e sono sicuro che lo hai letto ... :-)
Non L'Italia contemporanea. Di Chabod, che tra l'altro stato il relatore
di De Felice, purtroppo ho letto solo L'idea di nazione perché so per
certo di avere L'Italia contemporanea tra gli scatoloni di libri che mio
nonno mi ha lasciato ma che la mancanza di spazio al momento mi
impedisce di inventariare. Siccome mi è già capitato un paio di volte un
doppio acquisto, vorrei evitare di ripetere la fastidiosa esperienza...
Se vuoi che ti segnalo uno dei più bei libri (di storia, contemporanea)
che ho letto di recente, direi che la palma va al primo volume della
Storia del socialismo italiano di Renato Zangheri: veramente splendido,
ricchissimo di dottrina e di un estermo equilibro e pacatezza nei
giudizi; nonostante la stazza, si legge d'un fiato.

Saluti,
Arturo
Arturo
2008-11-06 13:41:20 UTC
Permalink
Un altro tassello: la replica di Bocchi all'articolo di Clementi:
http://tinyurl.com/6f43jk . A prima vista piuttosto gracilina, direi; ci
si potrà tornare sopra più avanti.

Saluti,
Arturo

Loading...