Post by Albert0Post by ArturoPost by Albert0Ho finito oggi " Lo spirito delle istituzioni".
Un fulmine! :-)
E' stata una lettura un pò frettolosa
Meglio che niente...;-)
Post by Albert0Post by ArturoPost by Albert0Domani provo a scrivere un commento più articolato.
Bravissimo! Lo leggerò con estremo interesse.
eh il problema è che non credo di riuscirci!
Mi piacerebbe parlarne a voce con un contraddittorio , ma una
"recensione" è oltre le mie forze.
Provo a fare qualche considerazione.
Come impressione generale, posso dire che non riesco a cogliere
l'originalità
del volume. Non vedo un reale scarto a quanto dice Goubert.
Putroppo non ho letto Goubert, quindi non sono in grado di valutare in
prima persona la fondatezza di questa tua osservazione; c'è però
nell'introduzione un tentativo di chiarire l'apporto innovatore di
Richet, che consisterebbe proprio nel rifiuto della categoria di Ancien
Régime come qualcosa da contrapporre alla Rivoluzione, interpretata
piuttosto lungo gli assi della contingenza e della lunga durata (che è
poi la stessa cosa che farà Furet nella sua Critica della rivoluzione
francese, anche se con un taglio a mio avviso più schematico). Facciamo
un esempio concreto di continuità, proprio sul piano
giuridico-istituzionale: la procedura penale.
Post by Albert0Non sono uno storico e lascio il dibattito storiografico agli
storici.
Naturalmente: qui, salve rarissime eccezioni, non possiamo fare
dibattiti storiografici; ma discussioni storiche sì.
Post by Albert0Esempio: sul ruolo di opposizione del Parlamento ( sia di Parigi che
del loro complesso) mi sembra si possa continuare a discutere
all'infinito perchè è sfumato, io mi accontento di cogliere i frutti
del dibattito.
Frutti che in questi libro ci sono, ma mi è difficile elencarli perchè
è una serie diconsiderazioni sparse.
Lo stile espositivo può mettere in difficoltà, ma la tesi sui robins mi
pare, alla fine, abbastanza chiara
Post by Albert0Aggiungo poi che mi piace molto la storia socio-economica, quella
istituzionale molto meno.
[cut]
Allora capisco perché il libro non ti è piaciuto ;-), visto che una
delle premesse è proprio l'indispensabilità dello studio della storia
istituzionale per l'analisi dell'assolutismo in un'ottica di lunga
durata. E, al di là dei gusti personali, mi pare difficile non essere
d'accordo: sarebbe pensabile, per dire, lo studio dell'antica Roma senza
la conoscenza del diritto romano? O del medioevo senza quella del
feudalesimo? O della Chiesa, anche nei periodi di massima primazia
papale, senza quella del diritto canonico?
Grazie per gli spunti.
Saluti,
Arturo