primarosa
2008-05-08 17:29:15 UTC
9 Maggio Ore 16 - 17
Stand MPI Bookstock Village - Pad. 5
I figli di Villa Emma
Un progetto di salvezza oltre la Shoah
Intervengono:
ALBERTO CAVAGLION, Saggista
FAUSTO CIUFFI, Fondazione "Villa Emma Ragazzi ebrei salvati"
FABIO LEVI, Università di Torino
CLOTILDE PONTECORVO, Università "La Sapienza"
Lunedì 12
Ore 10:30
Spazio Autori Calligaris B
Edizioni Dell'Orso
Quando la morte non vince. Presentazione del libro di Wanda Poltawska
Con l'autrice intervengono Ferruccio Maruffi, Mariarosa Masoero, Lucio
Monaco
Ore 11:00
Sala Blu
Bollati Boringhieri
Diari di un partigiano ebreo. Presentazione del libro di Emanuele
Artom
Intervengono: Alberto Cavaglion, Michele Sarfatti, Guri Schwarz
Coordina: Luca Rastello
Ore 12:30
Sala Rossa
Ministero della Pubblica Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale per
il Piemonte
Per non dimenticare la Shoah. La testimonianza di Liliana Segre
Intervengono: Francesco de Sanctis, Claudia Hassan, David Meghnagi
Ore 16:30
Sala Book
Intervengono: Pupa Garribba, Wlodek Goldkorn, Stefano Levi Della
Torre, Tobia Zevi
Coordina: Claudio Vercelli
Israele crogiolo di identità
Che cosa implica la questione di Israele oggi?
Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini e del Gruppo Sionistico
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: anedroma
Date: 7 maggio 2008 19.36
Oggetto: RICEVIAMO E VOLENTIERI INOLTRIAMO
-PER CONDANNARE IL BOICOTTAGGIO DELLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO
-PER CONTRASTARE L'ANTISEMITISMO E L'ANTISIONISMO
-PER AFFERMARE I VALORI DEL DIALOGO E DELLA PACE E SOSTENERE IL
DIRITTO ALLA SICUREZZA DI
ISRAELE E IL DIRITTO DEI PALESTINESI AD UNO STATO LIBERO,
INDIPENDENTE E DEMOCRATICO
ACQUISTA ANCHE TU IN LIBRERIA DALL'8 AL 12
MAGGIO IL LIBRO DI UNO SCRITTORE ISRAELIANO
Donne in Nero Torino
Perché siamo qui
08 02 09_lettera Din Torino su Fiera.doc
Come Donne in nero siamo qui, in occasione della Fiera del Libro che
vede come "ospite d'onore" lo stato di Israele, perché sentiamo la
responsabilità di esprimerci a partire dalla storia che ci lega ormai
da vent'anni ad una pratica di relazioni con donne israeliane e
palestinesi. Il nome che abbiamo assunto è infatti quello delle "donne
in nero" israeliane che hanno posto al centro della loro identità
politica la denuncia dell'occupazione dei territori palestinesi da
parte del proprio stato.
"Non posso dire di non sapere" è la ragione profonda che induce molte
di loro, e noi insieme con loro, a sentire il dovere di guardare e di
vedere che il 1948, mentre è celebrato da Israele come l'anno della
fondazione dello stato, viene ricordato dalla società palestinese come
l'anno della "Nakba": la "catastrofe" che sradicò oltre 750.000
palestinesi dalle loro terre e dalle loro case rendendoli profughi,
distrusse più di 480 villaggi, produsse massacri, terrore, la confisca
di proprietà mai più restituite. È perciò che negli scorsi mesi
abbiamo ritenuto di prendere anche noi la parola nel dibattito che si
era acceso attorno all'invito a Israele come "stato ospite" proprio in
occasione dei sessant'anni dal 1948, per metterne in evidenza il
significato di scelta politica.
Vogliamo ribadirlo anche ora con le parole di Karim Metref: "Quando un
conflitto è in atto, dimostrare segni di solidarietà con una sola
parte si chiama prendere parte. Festeggiare l'anniversario della
creazione dello stato di Israele invitandolo come ospite d'onore alla
Fiera del Libro di Torino, oggi poi nella situazione terribile che
vive il popolo palestinese, è una presa di posizione netta e
chiara" (lettera aperta "Israele ospite d'onore. Non è né il luogo né
il momento", febbraio 2008).
Con ciò non intendiamo affatto rifiutare o censurare scrittori e
scrittrici provenienti da Israele: nei punti di vista e
nell'esperienza del mondo che ognuno e ognuna di loro può portare ci
sono certamente anche valenze politiche con cui riteniamo giusto
tenere aperto il dialogo. Non ci pare accettabile invece che il
contesto di un possibile confronto sia squilibrato a priori
dall'intento unilaterale e celebrativo dell'invito.
Torniamo ancora una volta a quello che riteniamo il nodo ineludibile:
non solo politicamente ma anche per rispetto di ciò che hanno vissuto
e vivono i protagonisti dell'altra metà della storia, riteniamo
profondamente ingiusto proporre il ricordo del 1948 soltanto
attraverso gli occhi di chi festeggia. Nella scelta compiuta vi è una
violazione talmente profonda di un senso condiviso di dignità umana,
che comprendiamo perché l'invito, tardivamente rivolto dalla Fiera a
scrittori/ scrittrici palestinesi, sia stato rifiutato da molte/i .
Tutto ciò è stato espresso con chiarezza da Suad Amiry, intellettuale
palestinese: "La Fiera del Libro di Torino non si è limitata a
scegliere come ospite d'onore l'occupante, ma ha invitato l'occupato
(persone come me) a partecipare alla celebrazione del giorno della sua
indipendenza" (La Stampa, 01.02.08). Analogamente Ibrahim Nasrallah ha
scritto: "Nel giorno della loro Nakba i palestinesi spererebbero in
una reazione di umanità, ricevono invece la vostra decisione che non
prende in considerazione l'ingiustizia e la sofferenza" (il manifesto,
30.01.08).
E non possiamo dire di non sapere che ingiustizia e sofferenza sono
rese tuttora particolarmente gravi dalle illegalità, dalle violazioni
dei diritti umani, dal continuo uso della violenza operato dallo stato
di Israele: l'occupazione militare, il Muro di separazione, la
crescita degli insediamenti, l'assedio di Gaza, le uccisioni, le
distruzioni e il grande numero di uomini, donne e ragazzi palestinesi
prigionieri rendono sempre più fragili le speranze in una pace giusta.
È per questo che sentiamo la responsabilità di denunciare la
parzialità di un invito che celebra la metà vincente di una storia e
di continuare a impegnarci perché sia finalmente riconosciuto il
diritto anche delle donne e degli uomini palestinesi a una vita degna
e a una parola libera.
Torino, 10 maggio 2008
Donne in Nero Italia
--
--
l'A.N.E.D. è un'associazione senza fini di lucro
che riunisce i superstiti dei Campi di sterminio e i familiari dei
Caduti,
senza distinzione di fede religiosa o di convinzione politica.
mail: ***@gmail.com www.deportati.it
casella mail curata da Primarosa,
***@yahoo.it
figlia del superstite Natale Pia (tel.0141953622) kz 115658 Mauthausen
-Gusen
e nipote di Vittorio Benzi kz 115373 morto di fame e fatica a Gusen a
17 anni,
Biagio Benzi kz 43493 Flossenbürg
e Giovanni Benzi, kz 7332 Bolzano,
tutti partigiani vittime del rastrellamento nella zona di Nizza
Monferrato del 3 dicembre 1944.
Si stima che in Italia i deportati per ragioni razziali siano stati
7500, quelli per ragioni politiche 35000.
--~--~---------~--~----~------------~-------~--~----~
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Gruppo "ANED TORINO", nato nel maggio 2006, che oggi conta più di 2000
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Intervengono:
ALBERTO CAVAGLION, Saggista
FAUSTO CIUFFI, Fondazione "Villa Emma Ragazzi ebrei salvati"
FABIO LEVI, Università di Torino
CLOTILDE PONTECORVO, Università "La Sapienza"
Lunedì 12
Ore 10:30
Spazio Autori Calligaris B
Edizioni Dell'Orso
Quando la morte non vince. Presentazione del libro di Wanda Poltawska
Con l'autrice intervengono Ferruccio Maruffi, Mariarosa Masoero, Lucio
Monaco
Ore 11:00
Sala Blu
Bollati Boringhieri
Diari di un partigiano ebreo. Presentazione del libro di Emanuele
Artom
Intervengono: Alberto Cavaglion, Michele Sarfatti, Guri Schwarz
Coordina: Luca Rastello
Ore 12:30
Sala Rossa
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il Piemonte
Per non dimenticare la Shoah. La testimonianza di Liliana Segre
Intervengono: Francesco de Sanctis, Claudia Hassan, David Meghnagi
Ore 16:30
Sala Book
Intervengono: Pupa Garribba, Wlodek Goldkorn, Stefano Levi Della
Torre, Tobia Zevi
Coordina: Claudio Vercelli
Israele crogiolo di identità
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Da: anedroma
Date: 7 maggio 2008 19.36
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DIRITTO ALLA SICUREZZA DI
ISRAELE E IL DIRITTO DEI PALESTINESI AD UNO STATO LIBERO,
INDIPENDENTE E DEMOCRATICO
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MAGGIO IL LIBRO DI UNO SCRITTORE ISRAELIANO
Donne in Nero Torino
Perché siamo qui
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Come Donne in nero siamo qui, in occasione della Fiera del Libro che
vede come "ospite d'onore" lo stato di Israele, perché sentiamo la
responsabilità di esprimerci a partire dalla storia che ci lega ormai
da vent'anni ad una pratica di relazioni con donne israeliane e
palestinesi. Il nome che abbiamo assunto è infatti quello delle "donne
in nero" israeliane che hanno posto al centro della loro identità
politica la denuncia dell'occupazione dei territori palestinesi da
parte del proprio stato.
"Non posso dire di non sapere" è la ragione profonda che induce molte
di loro, e noi insieme con loro, a sentire il dovere di guardare e di
vedere che il 1948, mentre è celebrato da Israele come l'anno della
fondazione dello stato, viene ricordato dalla società palestinese come
l'anno della "Nakba": la "catastrofe" che sradicò oltre 750.000
palestinesi dalle loro terre e dalle loro case rendendoli profughi,
distrusse più di 480 villaggi, produsse massacri, terrore, la confisca
di proprietà mai più restituite. È perciò che negli scorsi mesi
abbiamo ritenuto di prendere anche noi la parola nel dibattito che si
era acceso attorno all'invito a Israele come "stato ospite" proprio in
occasione dei sessant'anni dal 1948, per metterne in evidenza il
significato di scelta politica.
Vogliamo ribadirlo anche ora con le parole di Karim Metref: "Quando un
conflitto è in atto, dimostrare segni di solidarietà con una sola
parte si chiama prendere parte. Festeggiare l'anniversario della
creazione dello stato di Israele invitandolo come ospite d'onore alla
Fiera del Libro di Torino, oggi poi nella situazione terribile che
vive il popolo palestinese, è una presa di posizione netta e
chiara" (lettera aperta "Israele ospite d'onore. Non è né il luogo né
il momento", febbraio 2008).
Con ciò non intendiamo affatto rifiutare o censurare scrittori e
scrittrici provenienti da Israele: nei punti di vista e
nell'esperienza del mondo che ognuno e ognuna di loro può portare ci
sono certamente anche valenze politiche con cui riteniamo giusto
tenere aperto il dialogo. Non ci pare accettabile invece che il
contesto di un possibile confronto sia squilibrato a priori
dall'intento unilaterale e celebrativo dell'invito.
Torniamo ancora una volta a quello che riteniamo il nodo ineludibile:
non solo politicamente ma anche per rispetto di ciò che hanno vissuto
e vivono i protagonisti dell'altra metà della storia, riteniamo
profondamente ingiusto proporre il ricordo del 1948 soltanto
attraverso gli occhi di chi festeggia. Nella scelta compiuta vi è una
violazione talmente profonda di un senso condiviso di dignità umana,
che comprendiamo perché l'invito, tardivamente rivolto dalla Fiera a
scrittori/ scrittrici palestinesi, sia stato rifiutato da molte/i .
Tutto ciò è stato espresso con chiarezza da Suad Amiry, intellettuale
palestinese: "La Fiera del Libro di Torino non si è limitata a
scegliere come ospite d'onore l'occupante, ma ha invitato l'occupato
(persone come me) a partecipare alla celebrazione del giorno della sua
indipendenza" (La Stampa, 01.02.08). Analogamente Ibrahim Nasrallah ha
scritto: "Nel giorno della loro Nakba i palestinesi spererebbero in
una reazione di umanità, ricevono invece la vostra decisione che non
prende in considerazione l'ingiustizia e la sofferenza" (il manifesto,
30.01.08).
E non possiamo dire di non sapere che ingiustizia e sofferenza sono
rese tuttora particolarmente gravi dalle illegalità, dalle violazioni
dei diritti umani, dal continuo uso della violenza operato dallo stato
di Israele: l'occupazione militare, il Muro di separazione, la
crescita degli insediamenti, l'assedio di Gaza, le uccisioni, le
distruzioni e il grande numero di uomini, donne e ragazzi palestinesi
prigionieri rendono sempre più fragili le speranze in una pace giusta.
È per questo che sentiamo la responsabilità di denunciare la
parzialità di un invito che celebra la metà vincente di una storia e
di continuare a impegnarci perché sia finalmente riconosciuto il
diritto anche delle donne e degli uomini palestinesi a una vita degna
e a una parola libera.
Torino, 10 maggio 2008
Donne in Nero Italia
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l'A.N.E.D. è un'associazione senza fini di lucro
che riunisce i superstiti dei Campi di sterminio e i familiari dei
Caduti,
senza distinzione di fede religiosa o di convinzione politica.
mail: ***@gmail.com www.deportati.it
casella mail curata da Primarosa,
***@yahoo.it
figlia del superstite Natale Pia (tel.0141953622) kz 115658 Mauthausen
-Gusen
e nipote di Vittorio Benzi kz 115373 morto di fame e fatica a Gusen a
17 anni,
Biagio Benzi kz 43493 Flossenbürg
e Giovanni Benzi, kz 7332 Bolzano,
tutti partigiani vittime del rastrellamento nella zona di Nizza
Monferrato del 3 dicembre 1944.
Si stima che in Italia i deportati per ragioni razziali siano stati
7500, quelli per ragioni politiche 35000.
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iscritti.
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