primarosa
2008-05-31 14:32:22 UTC
Cara Lettrice, caro Lettore,
Nella Prefazione del suo libro «I gendarmi della memoria», Giampaolo
Pansa accusa "coloro che imprigionano la verità sulla guerra civile
italiana" di non voler ascoltare le sue ragioni, sia pure per
confutarle.
Ma chi sarebbero questi gendarmi della memoria? Li elenca lo
stesso Pansa: «militanti delle sinistre più radicali, gente di
rifondazione comunista, dei comunisti italiani, dei centri sociali,
dei no-global, dei disobbedienti». Ma anche « l'ex partigiano
ottantenne iscritto all'ANPI, l'insegnante distaccato presso un
istituto storico della Resistenza o l'accademico in overdose
ideologica».
Con il numero di febbraio, Il Calendario del Popolo, la rivista
che vanta oltre 60 anni di pubblicazioni in difesa della memoria
storica, con una serie di documenti di provenienza fascista dimostra
in modo inconfutabile la falsità delle «fantasiose ricostruzioni»
pansane.
Riccardo Fedel, il "partigiano"che Pansa tenta sfrontatamente di
riabilitare, era già nel 1926, a vent'anni, una spia dei fascisti. Di
sotto il documento incontestabile che riportiamo in copertina.
http://asp.gedinfo.com/teti/portfolio/pubblico/dettaglio_web.asp?dettaglio=224
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MILIZIA VOLONTARIA SICUREZZA
NAZIONALE
49^ Legione " S. Marco
Venezia 9 Marzo 1928/VI° Ufficio Politico Investigativo
N° di P/llo 98 V°
6 RISERVATA
PERSONALE
OGGETTO: Presentazione di un informatore del Comando Generale al
Comando della Coorte M.V.S.N.
(63^Legione) di Pordenone
Il latore della presente Sig. Fedel Riccardo, è stato raccomandato
dal Comando Generale della M.V.S.N. quale suo informatore fiduciario
sul movimento sovversivo.
Egli ora, d'accordo con l'U.P.I. del Comando Generale stesso, deve
indagare su fatti
e persone di Pordenone. Si informa di quanto sopra allo scopo che il
Fedel non venga intralciato nella sua opera, e nei limiti del
possibile sia invece aiutato.
IL CONSOLE,Comandante la Legione f°) Muratori
N.B. Il suddetto è provvisto della carta d'identità N.17133, con sua
fotografia, intestata a Piovesan Arnaldo.
Nella Prefazione del suo libro «I gendarmi della memoria», Giampaolo
Pansa accusa "coloro che imprigionano la verità sulla guerra civile
italiana" di non voler ascoltare le sue ragioni, sia pure per
confutarle.
Ma chi sarebbero questi gendarmi della memoria? Li elenca lo
stesso Pansa: «militanti delle sinistre più radicali, gente di
rifondazione comunista, dei comunisti italiani, dei centri sociali,
dei no-global, dei disobbedienti». Ma anche « l'ex partigiano
ottantenne iscritto all'ANPI, l'insegnante distaccato presso un
istituto storico della Resistenza o l'accademico in overdose
ideologica».
Con il numero di febbraio, Il Calendario del Popolo, la rivista
che vanta oltre 60 anni di pubblicazioni in difesa della memoria
storica, con una serie di documenti di provenienza fascista dimostra
in modo inconfutabile la falsità delle «fantasiose ricostruzioni»
pansane.
Riccardo Fedel, il "partigiano"che Pansa tenta sfrontatamente di
riabilitare, era già nel 1926, a vent'anni, una spia dei fascisti. Di
sotto il documento incontestabile che riportiamo in copertina.
http://asp.gedinfo.com/teti/portfolio/pubblico/dettaglio_web.asp?dettaglio=224
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI MILIZIA VOLONTARIA SICUREZZA
NAZIONALE
49^ Legione " S. Marco
Venezia 9 Marzo 1928/VI° Ufficio Politico Investigativo
N° di P/llo 98 V°
6 RISERVATA
PERSONALE
OGGETTO: Presentazione di un informatore del Comando Generale al
Comando della Coorte M.V.S.N.
(63^Legione) di Pordenone
Il latore della presente Sig. Fedel Riccardo, è stato raccomandato
dal Comando Generale della M.V.S.N. quale suo informatore fiduciario
sul movimento sovversivo.
Egli ora, d'accordo con l'U.P.I. del Comando Generale stesso, deve
indagare su fatti
e persone di Pordenone. Si informa di quanto sopra allo scopo che il
Fedel non venga intralciato nella sua opera, e nei limiti del
possibile sia invece aiutato.
IL CONSOLE,Comandante la Legione f°) Muratori
N.B. Il suddetto è provvisto della carta d'identità N.17133, con sua
fotografia, intestata a Piovesan Arnaldo.