Discussione:
Giornalismo e piaggeria
(troppo vecchio per rispondere)
Arturo
2008-09-19 10:14:35 UTC
Permalink
Si sa che nel nostro paese il giornalismo indipendente ha fatto spesso
vita grama mentre il potere ha attirato fitte schiere di
giornalisti-flabellieri (ogni riferimento all'attualità è...nei limiti
del Manifesto ;-)). Vi riporto, un po' per ridere un po' no, la
trascrizione di una telefonata tra Ciano e Ansaldo, interecettata e
inviata a Mussolini, avvenuta all'indomani del discorso tenuto alla
Camera dal Ministro degli Esteri il 21 aprile 1939 in cui il generissimo
esaltava il proprio ruolo nella recente conquista dell'Albania. Ecco il
contenuto della conversazione (tratto da G. B. Guerri, Galeazzo Ciano,
Mondadori, Milano, 2001, pag. 386):

Ciano (con voce stentorea): Ansaldo!
Ansaldo (con tono mellifluo): Comandate, Eccellenza!
C: Che te ne pare?
A: Di che cosa, Eccellenza?
C: Del mio discorso, naturalmente!
A: Ah sì, Eccellenza. Non l'ho ancora letto. Mi stanno passando le
cartelle a mano a mano che decifrano lo stenoscritto.
C: Che te ne sembra per quello che hai letto?
A: Magnifico!
C: Semplicemente?
A: Scultoreo, avvincente! Non mancherà di sollevare un'eco veramente
mondiale. L'esposizione è tetragona, solare, sublimemente logica.
C: Bene! Mi raccomando di far risaltare tutto ciò nei tuoi commenti.
Anzi, scrivi un editoriale in proposito. Nota bene che l'accoglienza che
ho avuto da parte del pubblico è stata veramente straordinaria. Non mi
sono mai sentito così commosso in vita mia.
A: Ci credo, Eccellenza. Comandate altro?
C: Ansaldo!
A: Comandate, Eccellenza!
C: Mi raccomando particolarmente di non omettere nessuno degli incisi
nel testo del discorso.
A: A che volete alludere, Eccellenza?
C: Agli applausi, ai commenti della folla plaudente. Mi spiego?
A: Non mancherò, Eccellenza!
C: Specialmente il finale. Gli applausi finali! Vedi che ne ho avuti
veramente molti. Fallo risaltare in carattere in carattere grassetto!
Non lesinare il grassetto!

Saluti,
Arturo
dido
2008-09-19 13:19:34 UTC
Permalink
Post by Arturo
Si sa che nel nostro paese il giornalismo indipendente ha fatto spesso
vita grama mentre il potere ha attirato fitte schiere di
giornalisti-flabellieri (ogni riferimento all'attualità è...nei limiti
del Manifesto ;-)). Vi riporto, un po' per ridere un po' no, la
trascrizione di una telefonata tra Ciano e Ansaldo, interecettata e
inviata a Mussolini, avvenuta all'indomani del discorso tenuto alla
Camera dal Ministro degli Esteri il 21 aprile 1939 in cui il generissimo
esaltava il proprio ruolo nella recente conquista dell'Albania. Ecco il
contenuto della conversazione (tratto da G. B. Guerri, Galeazzo Ciano,
...zip della trascrizione...
Post by Arturo
Saluti,
Arturo
Sebbene quanto affermi sia condivisibile a livello generale, o come
astrazione, mi pare che l'esempio scelto sia assolutamente fuori luogo.

Quella di Giovanni Ansaldo verso Galeazzo Ciano non fu piaggeria
(comportamento volto ad adulare per ottenere favori) ma sincera stima ed
amicizia. Che poi per amicizia si facciano stupidate o ci si renda
ridicoli, e' assodato, ma resta un "delitto" perdonabile.

A supporto della mia tesi porto, dalla Prefazione di Francesco Perfetti
al libretto di Giovanni Ansaldo "In viaggio con Ciano" Libero-LeLettere,
uno sfogo dell'Ansaldo riportato nel suo diario alla data 17 luglio
1948, dal quale traspare, IMHO, un'autentica "amicizia" almeno nel senso
Ansaldo --> Ciano, neppure scalfita dai tragici avvenimenti degli anni
precedenti:

"Finisco l'articolo su Ciano, ma sono preso da forti perplessita' nel
mandarlo. Perche' mi sono staccato dalla regola del riserbo impostami
dua anni fa?Mi conviene far questo?E' difendibile Ciano?In sede politica
no. Per difenderlo bisogna dire che era un povero ragazzo, preso nel
vortice di cose piu' grosse di lui. Percio' torno integralmente a quanto
pensavo dua anni fa: se cerco di spiegare, di difenderlo (come e' mio
dovere) faccio la figura del servo fedele e sciocco. Se racconto nuovi
episodi del contrasto tra lui e Mussolini faccio la figura del servo
furbo ma indiscreto. Ogni cosa che potrei dire rischia di dispiacere o
agli antifascisti (che sarebbe poco male) o ai neofascisti che e', per
me, un guaio peggiore. Meglio dunque parlare d'altro, e dopo tre giorni
perduti mi sono rimesso al *Giolitti*, la cui tela si va colorando".

[Il brano e' riportato in G. Ansaldo Anni freddi Diari 1946-1950 Il
Mulino 2003]
Il riferimento a *Giolitti* e' in realta' alla biografia dello statista
che Ansaldo stava preparando

L'articolo, che era stato richieso con molta insistenza da Arrigo
Benedetti per l'Europeo non venne mai pubblicato.


Infine, permettimi di ricordare un giudizio su Ansaldo di Mussolini, che
di giornalismo se ne intendeva: " Mi piace il suo ordine mentale quando
espone o dibatte. E' chiaro e utile" Lo preferisco meno quando annacqua
quello che scrive con ricordi o esperienze personali. E' un eccellente
giornalista della buona tradizione italiana" 1939
[Nino d'Aroma - Mussolini segreto]

Saluti, Dido.
Arturo
2008-09-20 10:54:31 UTC
Permalink
Post by dido
Post by Arturo
Si sa che nel nostro paese il giornalismo indipendente ha fatto spesso
vita grama mentre il potere ha attirato fitte schiere di
giornalisti-flabellieri (ogni riferimento all'attualità è...nei limiti
del Manifesto ;-)). Vi riporto, un po' per ridere un po' no, la
trascrizione di una telefonata tra Ciano e Ansaldo, interecettata e
inviata a Mussolini, avvenuta all'indomani del discorso tenuto alla
Camera dal Ministro degli Esteri il 21 aprile 1939 in cui il
generissimo esaltava il proprio ruolo nella recente conquista
dell'Albania. Ecco il contenuto della conversazione (tratto da G. B.
...zip della trascrizione...
Post by Arturo
Saluti,
Arturo
Sebbene quanto affermi sia condivisibile a livello generale, o come
astrazione, mi pare che l'esempio scelto sia assolutamente fuori luogo.
Quella di Giovanni Ansaldo verso Galeazzo Ciano non fu piaggeria
(comportamento volto ad adulare per ottenere favori) ma sincera stima ed
amicizia. Che poi per amicizia si facciano stupidate o ci si renda
ridicoli, e' assodato, ma resta un "delitto" perdonabile.
A supporto della mia tesi porto, dalla Prefazione di Francesco Perfetti
al libretto di Giovanni Ansaldo "In viaggio con Ciano" Libero-LeLettere,
uno sfogo dell'Ansaldo riportato nel suo diario alla data 17 luglio
1948, dal quale traspare, IMHO, un'autentica "amicizia" almeno nel senso
Ansaldo --> Ciano, neppure scalfita dai tragici avvenimenti degli anni
Certo che è singolare questa argomentazione: per un giornalista farsi
dettare intonazione e addirittura contenuti di sapore scopertamente
celebrativo dal proprio editore-oggetto dell'articolo diventa niente più
che una goffaggine, forse ridicola, ma che le "ragioni del cuore"
assolvono. In questa prospettiva evidentemente qualunque dovere di
imparzialità e correttezza nei confronti dei *lettori* non trova spazio
alcuno: a quanto pare abbiamo idee diverse della professione di
giornalista. Comunque, anche a prescindere da questo risvolto, ho i miei
dubbi che l'interessante citazione che riporti, e di cui ti
ringrazio, rafforzi la tua tesi: direi il contraio. Piaggeria, ho appena
controllato sul mio Gabrielli, significa semplicemente "adulazione,
lusinga"; le ragioni di tale adulazione possono essere le più diverse.
Naturalmente si può immaginare che Ansaldo fosse completamente sincero
nei suoi grotteschi ditirambi, però, a parte il fatto che ciò non
deporrebbe a favore dell'intelligenza del nostro, si dovrebbe per lo
meno ricordare che Ansaldo era il direttore del "Telegrafo", vale a dire
il giornale della famiglia Ciano (Maurano, che lo incontrò subito dopo
l'agognata nomina, così ce lo descrive: "Mi venne incontro sorridendo
con 64 denti, e mi indicò la "cimice" fiammante che portava
all'occhiello. Chiesi: "E' questo il pegno che hai pagato?" Mi rispose:
"Parigi val bene un distintivo!"": tratto da Maurano, Ricordi di un
giornalista fascista, Ceschina, Milano, 1973 pag. 238 cit. in G. B.
Guerri, op. cit., pag. 210), cioè quello che proprio sotto la direzione
di Ansaldo divenne "il portavoce quasi ufficiale di Galeazzo", ovvero di
un uomo che "riempiva di sé i giornali e i film LUCE" grazie anche al
fatto che "dal '36 al '43 ministri della cultura popolare furono Alfieri
e Pavolini, entrambi sudditi di Ciano, e del resto erano pochi i
direttori che non seguissero la direzione del vento [...]. Così il Ciano
che viene descritto dai giornali dal '36 al '42 è esattamente quale
vuole essere rappresentato: virilissimo e fascistissimo (ma finissimo e
ammodissimo) giovane uomo dell'Italia nuova." Insomma, Ansaldo dipendeva
per la conservazione del proprio posto di lavoro dalla benevolenza di un
uomo non amava certo le critiche mentre era noto per la buona grazia con
cui accoglieva le, diciamo, manifestazioni di stima: "L'adulazione trova
felice corrispondenza nel desiderio di Ciano di essere adulato, e a
volte gli sembrava addirittura di non esserlo abbastanza." Segue
episodio in cui Ciano consegna ad Ansaldo per la pubblicazione un
presunto editoriale di giornalisti svizzeri, in realtà scritto di
proprio pugno, contentente elogi sperticati oltre il limite del ridicolo
(citazioni ed episodio tratti da Ivi, pagg. 209-7-8). Insomma, dirigere
il "Telegrafo" voleva dire rinunciare preventivamente a qualunque
velleità di indipendenza. E che in situazione di indipendenza Ansaldo
formulasse giudizi di tutt'altro tenore rispetto agli encomi
telegrafeschi ce lo dimostra proprio la tua citazione, in cui il nostro
dice chiaramente che Ciano era politicamente indifendibile: un bel
contrasto con l'Ansaldo direttore del "Telegrafo", no? D'altra parte non
ho mai escluso che Ansaldo potesse provare una sincera amicizia verso il
suo mecenate (anzi, sono convinto che fosse proprio così), ma una tale
ridicola enfasi adulatoria nei confronti del proprio editore poi
giudicato politicamente indifendibile io continuo a chiamarla piaggeria;
gli altri sono naturalmente liberissimi di scegliere il termine che più
li soddisfa.

[cut]
Post by dido
Infine, permettimi di ricordare un giudizio su Ansaldo di Mussolini, che
di giornalismo se ne intendeva: " Mi piace il suo ordine mentale quando
espone o dibatte. E' chiaro e utile" Lo preferisco meno quando annacqua
quello che scrive con ricordi o esperienze personali. E' un eccellente
giornalista della buona tradizione italiana" 1939
[Nino d'Aroma - Mussolini segreto]
Certo, Mussolini di giornalismo, almeno dal punto di vista estetico, se
ne intendeva e lo apprezzava; minore era la sua benevolenza verso
l'indipendenza di pensiero e la libertà di stampa.

Saluti,
Arturo
dido
2008-09-20 13:32:32 UTC
Permalink
...zip...
Beh, le argomentazioni devono essere un po' singolari, originali,
innovative, altrimenti che le scrivo a fare?
Post by Arturo
per un giornalista farsi
dettare intonazione e addirittura contenuti di sapore scopertamente
celebrativo dal proprio editore-oggetto dell'articolo diventa niente più
che una goffaggine, forse ridicola, ma che le "ragioni del cuore"
assolvono.
Hai interpretato in modo ineccepibile il mio pensiero.
Post by Arturo
In questa prospettiva evidentemente qualunque dovere di
imparzialità e correttezza nei confronti dei *lettori* non trova spazio
alcuno: a quanto pare abbiamo idee diverse della professione di
giornalista.
E probabilmente e' proprio questo che origina la differenza di approccio
e interpretazione della situazione. Non approfondisco per evitare un
clamoroso OT.


Comunque, anche a prescindere da questo risvolto, ho i miei
Post by Arturo
dubbi che l'interessante citazione che riporti, e di cui ti
ringrazio, rafforzi la tua tesi: direi il contraio. Piaggeria, ho appena
controllato sul mio Gabrielli, significa semplicemente "adulazione,
lusinga";
Dallo stesso Gabrielli (ho sottomano l'edizione del 89, finita di
stampare nel febbraio '93):

adulazione, s.f. (pl. -ni) 1 Azione e risultato dell'adulare, del
lusingare ...

adulàre (adùlo, region. àdulo) v. tr. Prodigare a qualcuno lodi o
attenzioni esagerate, per compiacenza, per vilta' o per interesse ...


le ragioni di tale adulazione possono essere le più diverse.

Compiacenza, vilta', interesse.

L'amicizia, quella vera non e' contemplata. Certo, bisognerebbe avere le
prove che il rapporto fosse ricambiato. Ci sono attestati di stima di
Ciano verso l'Ansaldo?
Che poi a provare un'amicizia ce ne vuole!
Dal Diario di Ciano i primi riferimenti sono un po' rigidi, di comando,
del tipo "gli faccio scrivere ..." mentre gli ultimi mi paiono di
ascolto, di scambio di opinioni franco e "amichevole".
Inoltre nel testo da me gia' citato, nella prefazione di Perfetti, si fa
cenno all'Ansaldo "... consigliere occulto: piu' che consigliere
politico, confessore psicologico; specie dopo la morte di Costanzo
Ciano, il padre di Galeazzo; Ansaldo attento ascoltatore, osservatore
acuto della corte che gonfiava le delegazioni e il "codazzo"di Ciano
negli incontri internazionali."
"... ansaldo era il fidatissimo amico al quale Ciano confidava, in fitte
e confidenziali conversazioni, i propri pensieri, i dubbi velati di
insospettata fronda nei confronti di Mussolini e del suo entourage. ..."

...zip...
Post by Arturo
Saluti,
Arturo
Saluti, Dido.

"Ma forse -diciamolo franco- a proposito di decoro, il miglior partito,
per gli intellettuali italiani, serebbe stato quello di non lasciarsi
prendere troppo strettamente dall'ingranaggio della politica."
G. Ansaldo
Arturo
2008-09-20 15:28:57 UTC
Permalink
Post by dido
...zip...
Beh, le argomentazioni devono essere un po' singolari, originali,
innovative, altrimenti che le scrivo a fare?
Creo che tali sarebbero se fossimo in Inghilterra o negli Stati Uniti;
qui in Italia temo lo siano assai meno.

[cut]
Post by dido
Comunque, anche a prescindere da questo risvolto, ho i miei
Post by Arturo
dubbi che l'interessante citazione che riporti, e di cui ti
ringrazio, rafforzi la tua tesi: direi il contraio. Piaggeria, ho appena
controllato sul mio Gabrielli, significa semplicemente "adulazione,
lusinga";
Dallo stesso Gabrielli (ho sottomano l'edizione del 89, finita di
Edizione 2007.
Post by dido
adulazione, s.f. (pl. -ni) 1 Azione e risultato dell'adulare, del
lusingare ...
adulàre (adùlo, region. àdulo) v. tr. Prodigare a qualcuno lodi o
attenzioni esagerate, per compiacenza, per vilta' o per interesse ...
Lusingare: allettare con lusinghe, blandire, accarezzare.
Post by dido
le ragioni di tale adulazione possono essere le più diverse.
Compiacenza, vilta', interesse.
Infatti ritengo che anche un'interesse, direi piuttosto evidente in un
uomo che fu lungamente antifascista, ci sia stato. Secondo Fortunato,
con un'ipotesi fatta propria da Guerri, si trattava di vanità.
Post by dido
L'amicizia, quella vera non e' contemplata. Certo, bisognerebbe avere le
prove che il rapporto fosse ricambiato. Ci sono attestati di stima di
Ciano verso l'Ansaldo?
Che poi a provare un'amicizia ce ne vuole!
[cut]

Non ho mai messo in dubbio quest'amicizia, ho solo detto che il rapporto
era sottosposto anche ad altri, evidentissimi, condizionamenti e che,
senza volersi intrattenere sulle conclusioni che dovremmo trarre
sull'intelligenza di Ansaldo se volessimo prendere seriamente certi voli
poetici, i giudizi pre e post ne confermano ampiamente l'importanza.
Questo era il mio punto e prendo atto che in merito non hai nulla da
aggiungere.

[cut]
Post by dido
Saluti, Dido.
Saluti,
Arturo
Post by dido
"Ma forse -diciamolo franco- a proposito di decoro, il miglior partito,
per gli intellettuali italiani, serebbe stato quello di non lasciarsi
prendere troppo strettamente dall'ingranaggio della politica."
G. Ansaldo
"Rimostranze di Von Mackensen per un articolo dell'Ammiraglio Ducci che
dimostra quali vantaggi avrebbero gli inglesi a sbarcare nella Norvegia
settentrionale. Sembra che i suoi argomenti siano ottimi, ma appunto per
questo, si può essere più polli di così?

8 febbraio - Il passo tedesco ha avuto come risultato la soppressione
del giornale Oggi. Quando il Duce ne ha fatto cenno, l'ho incoraggiato.
Era un organo di individui molto ambigui, che stavano di fronte al
Regime con molte e poco celate riserve.".
(G. Ciano, Diario, a cura di R. De Felice, Rizzoli, Milano, 1998, pag. 588)
Loading...