.sergio.
2008-06-10 10:31:11 UTC
Un breve articolo di recensione ripreso da La Stampa su di un libro di
Storia, "Human Smoke" di N. Baker, riguardante quel che ultimamente sta
emergendo (finalmente) sulla politica collusoria con il nazismo da parte
dei governi delle maggiori potenze "democratiche" degli anni '30 come la
Gran Bretagna guidata da paranoidi antisovietici alla Chamberlain (vedere
sull'argomento anche l'ottimo libro di Finkel/Leibovitz, "Il nemico
comune", ed. Fazi).
In questo libro, che viene definito ben documentato da diversi critici, si
prende in esame anche Churchill .
Una recensione dello stesso libro di N. Baker pubblicata sul Los Angeles
Time la trovate qui :
http://www.latimes.com/features/books/la-bk-kurlansky9mar09,0,6763134.story
(la sua traduzione in italiano :
http://andreacarancini.blogspot.com/2008/04/un-nuovo-libro-revisionista-sulla.html
)
Saluti
Sergio
-------------------------------------------------------------------
Uno storico Usa mette Churchill nella lista dei cattivi
di
Vittorio Sabadin
La Stampa , 02 giugno 2008
La storia da sempre la scrivono i vincitori. Di solito lo fanno
mettendosi in ottima luce, esaltando le proprie virtu' e ignorando quelle
degli sconfitti. A volte ci vogliono secoli prima che sia possibile
ripristinare la verita' e, fosse stato Vercingetorige a raccontarci dei
suoi scontri con Giulio Cesare, sicuramente a scuola avremmo studiato un
"De bello gallico" molto diverso.
Ma molti storici inglesi sono rimasti sbigottiti nel leggere la
ricostruzione della Seconda Guerra Mondiale fatta dall'autore americano
Nicholson Baker, che nel suo libro "Human Smoke", uscito pochi giorni fa a
Londra, rimette in discussione verita' che sembravano davvero consacrate:
secondo lui, nell'ultimo conflitto mondiale i buoni non erano proprio
quelli che crediamo e i cattivi non erano così cattivi come si e' voluto
farci sembrare. Al centro dell'attacco di Baker c'e' soprattutto Winston
Churchill, l'uomo che ha chiesto all'Inghilterra sangue, sudore e lacrime
per scopi che sarebbero stati molto diversi da quelli ufficialmente
dichiarati.
Nicholson Baker non e' un estremista di destra, ma un pacifico studioso che
nelle interviste difende con pacatezza le sue tesi: e' un mito che la
guerra sia cominciata perche' Hitler non ha accettato un dialogo con la
Gran Bretagna e gli Stati Uniti, che cercavano una soluzione pacifica.
Anzi: la principale preoccupazione di Churchill non era quella di fermare
il fascismo e il nazismo, per i quali aveva anzi simpatie, ma di bloccare
il comunismo sovietico, anche al prezzo di un conflitto globale. Sia il
premier inglese che il presidente americano Franklin Roosevelt, annota
Baker, avevano più volte manifestato atteggiamenti antisemiti non molto
lontani da quelli di Hitler. Nel 1922, Roosevelt si era fatto promotore di
una iniziativa tesa a limitare il numero di ebrei iscritti all'universita'
di Harvard e, all'inizio della guerra, Churchill aveva fatto imprigionare
i rifugiati ebrei dalla Germania. Pochi mesi prima, nel 1939, il primo
ministro Neville Chamberlain nel commentare il trattamento riservato da
Hitler agli ebrei disse: "Non c'e' dubbio che siano gente poco amabile. Non
mi importa di quello che succede loro".
Ma e' Wiston Churchill il vero obiettivo del libro di Nicholson Baker, e'
lui l'eroe da demolire. L'autore lo descrive come un guerrafondaio, che
ancora nel 1922 si lamentava che il primo conflitto mondiale - che aveva
causato milioni di vittime in Europa - fosse finito troppo presto, senza
lasciare agli inglesi il tempo di finire il lavoro con la Germania. A
muovere Churchill non era l'antifascismo: aveva inserito la figura di
Hitler nel suo libro del 1937 sui "Grandi contemporanei", descrivendo il
dittatore tedesco come un politico competente e di buone maniere. Parlando
a Roma, aveva detto che se fosse stato italiano avrebbe seguito Mussolini
nella sua encomiabile lotta contro "le bestiali passioni e gli appetiti
del Leninismo". Il fascismo, secondo il primo ministro inglese, era un
necessario antidoto ai comunisti, che restavano i principali nemici,
considerati pericolosi quanto Mohandas Gandhi e la sua dottrina di non
violenza.
Per Baker, fu Chuchill, con i suoi bombardamenti contro i civili delle
citta' tedesche, a causare la dura reazione di Hitler su Londra, cosi' come
fu Roosevelt, con il suo duro atteggiamento verso il Giappone, a favorire
il bombardamento di Pearl Harbor. Se l'autore di queste teorie non fosse
un rispettabile studioso con la barba bianca, forse nessuno gli darebbe
credito. Ma molti critici hanno cominciato a consigliare la lettura del
libro, giudicandolo interessante e ben documentato. Siamo davvero gia'
pronti a farlo?
Storia, "Human Smoke" di N. Baker, riguardante quel che ultimamente sta
emergendo (finalmente) sulla politica collusoria con il nazismo da parte
dei governi delle maggiori potenze "democratiche" degli anni '30 come la
Gran Bretagna guidata da paranoidi antisovietici alla Chamberlain (vedere
sull'argomento anche l'ottimo libro di Finkel/Leibovitz, "Il nemico
comune", ed. Fazi).
In questo libro, che viene definito ben documentato da diversi critici, si
prende in esame anche Churchill .
Una recensione dello stesso libro di N. Baker pubblicata sul Los Angeles
Time la trovate qui :
http://www.latimes.com/features/books/la-bk-kurlansky9mar09,0,6763134.story
(la sua traduzione in italiano :
http://andreacarancini.blogspot.com/2008/04/un-nuovo-libro-revisionista-sulla.html
)
Saluti
Sergio
-------------------------------------------------------------------
Uno storico Usa mette Churchill nella lista dei cattivi
di
Vittorio Sabadin
La Stampa , 02 giugno 2008
La storia da sempre la scrivono i vincitori. Di solito lo fanno
mettendosi in ottima luce, esaltando le proprie virtu' e ignorando quelle
degli sconfitti. A volte ci vogliono secoli prima che sia possibile
ripristinare la verita' e, fosse stato Vercingetorige a raccontarci dei
suoi scontri con Giulio Cesare, sicuramente a scuola avremmo studiato un
"De bello gallico" molto diverso.
Ma molti storici inglesi sono rimasti sbigottiti nel leggere la
ricostruzione della Seconda Guerra Mondiale fatta dall'autore americano
Nicholson Baker, che nel suo libro "Human Smoke", uscito pochi giorni fa a
Londra, rimette in discussione verita' che sembravano davvero consacrate:
secondo lui, nell'ultimo conflitto mondiale i buoni non erano proprio
quelli che crediamo e i cattivi non erano così cattivi come si e' voluto
farci sembrare. Al centro dell'attacco di Baker c'e' soprattutto Winston
Churchill, l'uomo che ha chiesto all'Inghilterra sangue, sudore e lacrime
per scopi che sarebbero stati molto diversi da quelli ufficialmente
dichiarati.
Nicholson Baker non e' un estremista di destra, ma un pacifico studioso che
nelle interviste difende con pacatezza le sue tesi: e' un mito che la
guerra sia cominciata perche' Hitler non ha accettato un dialogo con la
Gran Bretagna e gli Stati Uniti, che cercavano una soluzione pacifica.
Anzi: la principale preoccupazione di Churchill non era quella di fermare
il fascismo e il nazismo, per i quali aveva anzi simpatie, ma di bloccare
il comunismo sovietico, anche al prezzo di un conflitto globale. Sia il
premier inglese che il presidente americano Franklin Roosevelt, annota
Baker, avevano più volte manifestato atteggiamenti antisemiti non molto
lontani da quelli di Hitler. Nel 1922, Roosevelt si era fatto promotore di
una iniziativa tesa a limitare il numero di ebrei iscritti all'universita'
di Harvard e, all'inizio della guerra, Churchill aveva fatto imprigionare
i rifugiati ebrei dalla Germania. Pochi mesi prima, nel 1939, il primo
ministro Neville Chamberlain nel commentare il trattamento riservato da
Hitler agli ebrei disse: "Non c'e' dubbio che siano gente poco amabile. Non
mi importa di quello che succede loro".
Ma e' Wiston Churchill il vero obiettivo del libro di Nicholson Baker, e'
lui l'eroe da demolire. L'autore lo descrive come un guerrafondaio, che
ancora nel 1922 si lamentava che il primo conflitto mondiale - che aveva
causato milioni di vittime in Europa - fosse finito troppo presto, senza
lasciare agli inglesi il tempo di finire il lavoro con la Germania. A
muovere Churchill non era l'antifascismo: aveva inserito la figura di
Hitler nel suo libro del 1937 sui "Grandi contemporanei", descrivendo il
dittatore tedesco come un politico competente e di buone maniere. Parlando
a Roma, aveva detto che se fosse stato italiano avrebbe seguito Mussolini
nella sua encomiabile lotta contro "le bestiali passioni e gli appetiti
del Leninismo". Il fascismo, secondo il primo ministro inglese, era un
necessario antidoto ai comunisti, che restavano i principali nemici,
considerati pericolosi quanto Mohandas Gandhi e la sua dottrina di non
violenza.
Per Baker, fu Chuchill, con i suoi bombardamenti contro i civili delle
citta' tedesche, a causare la dura reazione di Hitler su Londra, cosi' come
fu Roosevelt, con il suo duro atteggiamento verso il Giappone, a favorire
il bombardamento di Pearl Harbor. Se l'autore di queste teorie non fosse
un rispettabile studioso con la barba bianca, forse nessuno gli darebbe
credito. Ma molti critici hanno cominciato a consigliare la lettura del
libro, giudicandolo interessante e ben documentato. Siamo davvero gia'
pronti a farlo?
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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
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